I racconti dell'eros






Proibito mentire
un brano dal racconto di zikomo


-“ Roberto... Roberto... aiutami... sto male.... sto male...aiutami sono da sola! “-.
Era un’amica della moglie che lo chiamava, da una finestra, naturalmente preoccupato corse in soccorso della donna. Giunto davanti all’uscio di casa...lo trovo' aperto, chiamo' la donna e la senti' lamentarsi in camera da letto, dove si precipito' preoccupato.
Si fermo' di colpo sulla porta della camera: sul letto, in preda a delle convulsioni giaceva la donna. Ma quello che piu' lo impressiono' era il fatto che la donna indossava “solo” una piccola vestaglietta bianca trasparente, molto corta e nient’altro, e per di piu' era completamente aperta sul davanti, in pratica le copriva solo una porzione delle spalle.
Le si avvicino' balbettando qualche parola di conforto e intanto cercava, con lo sguardo, qualcosa per coprirla.
-“ Cosa e' successo? Hai qualche medicina da prendere ? “-
-“ Si, e' nell’armadietto, sono delle gocce, ma le ho gia' prese, dammi la mano, per favore, fammi compagnia, fra un po’ passera' tutto! “-
Cosi' dicendo la donna gli prese la mano e lo attiro' verso il letto facendolo sedere alla sua sponda.
Roberto cominciava a sudare.. Non riusciva a distogliere lo sguardo da qui seni meravigliosamente sodi ed alti che gli si offrivano... gli sembrava di rubare qualcosa...
-“ Senti, adesso chiamo mia moglie...”-.
-“ Non ce n'e' bisogno... fra poco mi passa, ho solo bisogno che qualcuno mi faccia compagnia per qualche minuto...”-
Intanto il suo sguardo beveva il corpo della donna... magnifico. Dai seni dai capezzoli a punta.. il suo sguardo scivolò sino all’ombelico, rotondo, perfetto e poi girandoci intorno, sempre lentamente, andò sempre più giù seguendo la linea di peluria bionda che si allargò acquistando un colore più scuro. Era un supplizio per il povero Roberto. Aveva la gola secca ed ora il suo sguardo si era fermato all’altezza dell’inguine e non voleva saperne di spostarsi di li'. Intanto la donna continuava a lamentarsi sempre piu' lentamente.
-“ Senti come brucio. Forse avro' la febbre “- Cosi' dicendo appoggio' la mano dell’uomo sulla fronte... -“ Senti come mi batte il cuore... da prendere un infarto “-.
Gia', ma l’infarto stava per venire a lui, perche' la donna poso' la mano dell’uomo su una mammella e la massaggiandola. Non capiva piu' niente. Era eccitato come una bestia, non capiva come faceva a trattenersi, a non saltare addosso a quella femmina magnifica che gli si stava offrendo sfacciatamente. Intanto la donna ebbe un sussulto e si rizzo' a sedere sul letto, allargando le gambe e quasi casualmente con la spalla andò a sfiorare l’inguine dell’uomo, trovando una resistenza forte e.. robusta.
-“ Senti come brucio.... tutta! “-. Così dicendo porto' la mano dell’uomo fra le sue cosce e le strinse...
-“ Come sei duro... e grosso.... che aspetti.... non ce la faccio più! Sono anni che mio marito non mi tocca... sono una donna... ho i miei desideri... spegnili....Ti prego!”-
Quest’ultima parola fu pronunciata quasi piangendo... e questo diede forse la forza a Roberto di dominarsi.
Dal tono aveva capito che la donna non era nel pieno delle facoltà mentali. Gia' altre volte, con allusioni e a volte con metodi spicci gli aveva fatto capire, anzi gli aveva detto chiaro e tondo che non le era indifferente e che volentieri avrebbe messo un corno a suo marito, con lui... ed anche più di uno. Ma lui, Roberto, tutte le volte era riuscito ad evitare quello che sembrava inevitabile. Amava troppo sua moglie per farle una cosa simile...non lo meritava. Perche' poi mandare all’aria un matrimonio così ben riuscito per un capriccio, per pochi minuti di ... curiosita'. Per lui non era altro che curiosita'. Quella donna gli piaceva... era bella.... e alcune volte aveva cercato di immaginarla a letto... ma solo per quella sana curiosita' che e' innata in ogni uomo.
Ad un tratto trasali', mentre si era perso in quei pensieri, la donna era passata alle vie di fatto. Gli aveva tirato giù la cerniera dei pantaloni e aveva dato aria alla sua virilita'.... Stava massaggiandola e chiamandola con nomignoli strani l’aveva avvicinata alla bocca e la stava baciando...
-“ Ma che fai....Nelly ! .....Franca, amore, ti amo.. ti amo.... Franca..... Fran..ca ........ Nooooooo .... !“-.
La donna schivo' ma non del tutto il getto potente che aveva causato, rimanendone colpita di striscio su di una guancia. Si puli' con la vestaglietta che ormai giaceva, inutile sul letto.
Roberto tento' di divincolarsi, visto che Nelly aveva lasciata la presa. Ma non fece in tempo. Una mano di ferro gli artiglio' le parti basse, facendogli del male e tirandolo a se.
-“ Dove vai.. ? “- lo rimprovero' la donna -“ Adesso tocca a me ! “- nel frattempo si era messa in ginocchio sul materasso non lasciandolo mai. Mentre con la sinistra teneva fermo vicino a se Roberto, con la destra gli aprì la camicia e cominciò a carezzargli il torace.
-“Adesso voglio vedere se è vera la storia dello stallone!”- Nel frattempo si accorse di avere sulle labbra delle stille di sperma.... e con un colpo di lingua le tolse via -“Caspita oltre che profumato ce l’hai anche saporito....”-
Che schifo...... !
In quel momento negli occhi di Nelly aleggio' per qualche attimo uno lampo di pazzia. Roberto se ne accorse, s’impauri' e decise di non reagire piu'. Con nella mente la visione della moglie, dei figli.. di quanto di piu' caro aveva al mondo... chiedendo loro perdono per quello che stava facendo, abbasso' la guardia e si arrese.. o almeno fece finta...
-“ E’ vero... ! E’ vero... ! Sei di nuovo pronto..... Roberto....dai.... ! “-.
Roberto prese il coraggio a quattro mani: -“ Hai vinto tu Nelly, mi piaci.... sdraiati... ed apriti...”-
Nel dire queste parole, che sentiva innaturali sulle sue labbra, si tiro' giù i pantaloni e gli slip... mostrandosi alla donna nuovamente nel pieno del suo vigore. La donna mugolo' di piacere e si distese sul letto aprendosi completamente davanti all’uomo, pregustando quello che sarebbe successo... ed allento' la presa.......
Roberto non aspettava altro e, se pur dolorante, riusci' a svincolarsi dagli artigli di quella pazza... Fuggi' fuori dall’appartamento, correndo giu' per le scale...sentendo le urla isteriche della donna:
-“ Noooo.. perche'... perche'.... non mi lasciare cosi'ì... ritorna....nooooo.....!”-.


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