I Miei Racconti




PROIBITO MENTIRE


Era un giorno come tanti altri e lui come tutte le mattine uscì di casa per andare in ditta. Svolgeva lavori d’ufficio anche se, alla bisogna, dava una mano anche nel reparto saldature, forte della specializzazione che aveva conseguita in giovane età e che, d’altronde, l’aveva fatto assumere. Poi con le scuole serali aveva “conquistato“ il diploma in ragioneria e forte di ciò, non appena gli era stata data la possibilità era passato nei colletti bianchi.
Era sposato da pochi anni, ne aveva 35, con una donna meravigliosa che adorava, aveva due figli adorabili di 2 e 5 anni e una visione rosea del futuro, sua e della sua famiglia. Aveva molti amici. Lui e la moglie avevano una vita sociale molto attiva: conoscevano molte famiglie della loro stessa età e con alcune avevano strette delle relazioni di stretta amicizia.
I giorni liberi dal lavoro frequentava il Centro Sociale del quartiere partecipando attivamente nell’organizzare feste e tornei di giochi...
Era proprio un uomo fortunato. Un buon lavoro, che gli piaceva e che gli dava delle soddisfazioni, una bella moglie, Franca, che l’adorava e che lui idolatrava... due figli bellissimi. Aveva ancora sulle labbra il sapore del rossetto della moglie e sulla pelle il suo profumo. Avevano un’intesa sessuale perfetta. Il suo stallone...lo chiamava... il suo superuomo. E non per vantarsi... in quel campo aveva sempre più di una freccia al suo arco! Non era proprio un bell’uomo, ma aveva un certo fascino... almeno a sentire alcune delle amiche della moglie che più volte lo avevano tentato con proposte piccanti. Ma lui era rimasto fedele all’unico suo grande amore. La moglie!
Anche quella mattina stava attraversando il piccolo cortile antistante l'abitazione, per recarsi al garage quando si sentì chiamare :
-“ Roberto... Roberto... aiutami... sto male.... sto male...aiutami sono da sola! “-.
Era un’amica della moglie che lo chiamava, da una finestra, naturalmente preoccupato corse in soccorso della donna. Giunto davanti all’uscio di casa...lo trovò aperto, chiamò la donna e la senti lamentarsi in camera da letto, dove si precipitò preoccupato.
Si fermò di colpo sulla porta della camera: sul letto, in preda a delle convulsioni giaceva la donna. Ma quello che più lo impressionò era il fatto che la donna indossava “solo” una piccola vestaglietta bianca trasparente, molto corta e nient’altro, e per di più era completamente aperta sul davanti, in pratica le copriva solo una porzione delle spalle.
Le si avvicinò balbettando qualche parola di conforto e intanto cercava, con lo sguardo, qualcosa per coprirla.
-“ Cosa è successo ? Hai qualche medicina da prendere ? “-
-“ Si, è nell’armadietto, sono delle gocce, ma le ho già prese, dammi la mano, per favore, fammi compagnia, fra un po’ passerà tutto! “-
Così dicendo la donna gli prese la mano e lo attirò verso il letto facendolo sedere alla sua sponda.
Roberto cominciava a sudare.. Non riusciva a distogliere lo sguardo da qui seni meravigliosamente sodi ed alti che gli si offrivano... gli sembrava di rubare qualcosa...
-“ Senti, adesso chiamo mia moglie...”-.
-“ Non ce ne bisogno... fra poco mi passa, ho solo bisogno che qualcuno mi faccia compagnia per qualche minuto...”-
Intanto il suo sguardo beveva il corpo della donna... magnifico. Dai seni dai capezzoli a punta.. il suo sguardo scivolò sino all’ombelico, rotondo, perfetto e poi girandoci intorno, sempre lentamente, andò sempre più giù seguendo la linea di peluria bionda che si allargò acquistando un colore più scuro.
Era un supplizio per il povero Roberto. Aveva la gola secca ed ora il suo sguardo si era fermato all’altezza dell’inguine e non voleva saperne di spostarsi di lì.
Intanto la donna continuava a lamentarsi sempre più lentamente.
-“ Senti come brucio. Forse avrò la febbre “- Così dicendo appoggiò la mano dell’uomo sulla fronte... -“ Senti come mi batte il cuore... da prendere un infarto “-.
Già, ma l’infarto stava per venire a lui, perché la donna posò la mano dell’uomo su una mammella e la massaggiò. Non capiva più niente. Era eccitato come una bestia, non capiva come faceva a trattenersi, a non saltare addosso a quella femmina magnifica che gli si stava offrendo sfacciatamente. Intanto la donna ebbe un sussulto e si rizzò a sedere sul letto, allargando le gambe e quasi casualmente con la spalla andò a sfiorare l’inguine dell’uomo, trovando una resistenza forte e.. robusta.
-“ Senti come brucio.... tutta! “-. Così dicendo portò la mano dell’uomo fra le sue cosce e le strinse...
-“ Come sei duro... e grosso.... che aspetti.... non ce la faccio più! Sono anni che mio marito non mi tocca... sono una donna... ho i miei desideri... spegnili....Ti prego!”-
Quest’ultima parola fu pronunciata quasi piangendo... e questo diede forse la forza a Roberto di dominarsi.
Da tono aveva capito che la donna non era nel pieno delle facoltà mentali. Già altre volte, con allusioni e a volte con metodi spicci gli aveva fatto capire, anzi gli aveva detto chiaro e tondo che non le era indifferente e che volentieri avrebbe messo un corno a suo marito, con lui... ed anche più di uno. Ma lui, Roberto, tutte le volte era riuscito ad evitare quello che sembrava inevitabile. Amava troppo sua moglie per farle una cosa simile...non lo meritava. Perché poi mandare all’aria un matrimonio così ben riuscito per un capriccio, per pochi minuti di ... curiosità. Per lui non era altro che curiosità. Quella donna gli piaceva... era bella.... e alcune volte aveva cercato di immaginarla a letto... ma solo per quella sana curiosità che è innata in ogni uomo.
Ad un tratto trasalì, mentre si era perso in quei pensieri, la donna era passata alle vie di fatto. Gli aveva tirato giù la cerniera dei pantaloni e aveva dato aria alla sua virilità.... Stava massaggiandola e chiamandola con nomignoli strani l’aveva avvicinata alla bocca e la stava baciando...
-“ Ma che fai....Nelly ! .....Franca, amore, ti amo.. ti amo.... Franca..... Fran..ca ........ Nooooooo .... !“-.
La donna schivò ma non del tutto il getto potente che aveva causato, rimanendone colpita di striscio su di una guancia. Si pulì con la vestaglietta che ormai giaceva, inutile sul letto.
Roberto tentò di divincolarsi, visto che Nelly aveva lasciata la presa. Ma non fece in tempo. Una mano di ferro gli artigliò le parti basse, facendogli del male e tirandolo a se.
-“ Dove vai.. ? “- lo rimproverò la donna -“ Adesso tocca a me ! “- nel frattempo si era messa in ginocchio sul materasso non lasciandolo mai. Mentre con la sinistra teneva fermo vicino a se Roberto, con la destra gli aprì la camicia e cominciò a carezzargli il torace.
-“Adesso voglio vedere se è vera la storia dello stallone!”- Nel frattempo si accorse di avere sulle labbra delle stille di sperma.... e con un colpo di lingua le tolse via -“Caspita oltre che profumato ce l’hai anche saporito....”-
Che schifo...... !
In quel momento negli occhi di Nelly aleggiò per qualche attimo uno lampo di pazzia. Roberto se ne accorse, s’impaurì e decise di non reagire più. Con nella mente la visione della moglie, dei figli.. di quanto di più caro aveva al mondo... chiedendo loro perdono per quello che stava facendo, abbassò la guardia e si arrese.. o almeno fece finta...
-“ E’ vero... ! E’ vero... ! Sei di nuovo pronto..... Roberto....dai.... ! “-.
Roberto prese il coraggio a quattro mani: -“ Hai vinto tu Nelly, mi piaci.... sdraiati... ed apriti...”-
Nel dire queste parole, che sentiva innaturali sulle sue labbra, si tirò giù i pantaloni e gli slip... mostrandosi alla donna nuovamente nel pieno del suo vigore. La donna mugolò di piacere e si distese sul letto aprendosi completamente davanti all’uomo, pregustando quello che sarebbe successo... ed allentò la presa.......
Roberto non aspettava altro e, se pur dolorante, riuscì a svincolarsi dagli artigli di quella pazza... Fuggì fuori dall’appartamento, correndo giù per le scale...sentendo le urla isteriche della donna:
-“ Noooo.. perché... perché.... non mi lasciare così... ritorna....nooooo.....!”-.
Roberto scendeva di corsa le scale e solo quando quasi stava per cadere inciampando nei suoi pantaloni, si rese conto del suo stato: i calzoni gli arrivavano a mezza coscia insieme agli slip, con tutto ben esposto in evidenza, la camicia completamente sbottonata.......meno male che non aveva incontrato nessuno! Si coprì come meglio poteva e finalmente uscì dal portone.. temendo una sceneggiata da parte di Nelly che sentiva ancora urlare... piangere! Per fortuna la donna non si affacciò al balcone...e lui guadagnò in fretta il garage, dove si rimise a posto i vestiti e, finalmente, salì in macchina e fuggì via... via da quell’incubo.
Giunto a mezza strada dall’ufficio sentì il bisogno di fermarsi. Accostò al marciapiede e si fermò, era di un ritardo abissale in ufficio. Prima che chiamassero a casa.. telefonò in ditta scusandosi per il ritardo... sarebbe arrivato! Finalmente si rilassò... ripercorse con la mente quello che gli era successo.... incredibile.... rivide lo sguardo folle di Nelly.... L’aveva scampata bella! Poi rivide Nelly... come le si era presentata e si spaventò perché capì che gli era piaciuta.... per la prima volta da quando si era sposato, un’altra donna aveva conquistato i suoi pensieri i suoi desideri. Se non avesse visto la follia nei suoi occhi, forse non avrebbe resistito...
-“Franca amore mio, perdono. Perdonami....”- per un attimo aveva desiderato fortemente di far l’amore con un’altra. Non gli era mai successo... mai! Persino nei suoi sogni più erotici la protagonista principale.... alla fine era la moglie.
Questa cosa lo sconvolse. Avrebbe avuto il coraggio di guardarla ancora negli occhi? Di reggere il suo sguardo ? Forse mai più! Cercò di farsi coraggio autoconvincendosi che era stato vittima di una aggressione erotica... e che il piacere che in fondo aveva provato, non voluto, non cercato, a tratti rifiutato, faceva parte della sua innata natura di maschio.... Come Dio volle raggiunse finalmente l’ufficio. La scusa del malessere ebbe credito... aveva un aspetto!
Le ore passarono, purtroppo, veloci e giunse l’ora del ritorno. Trovò una scusa di una relazione importante per restare ancora un paio d’ore al lavoro. Avvertì casa del suo ritardo. Quelle ore gli servirono per calmarsi, per ricomporre il suo stato emotivo, per trovare le risposte giuste da dare alla moglie... che sicuramente avrebbe intuito che c’era qualcosa che non andava... e l’avrebbe martellato di domande, come era usa fare, finche non gli spillava fuori la verità Ma questa volta doveva mentire....e sarebbe stata la prima volta: mentire a sua moglie.. non l’aveva mai fatto, gli aveva raccontato sempre tutto. Il loro rapporto si reggeva sul fatto che si dicevano tutto, sempre. Avrebbe tradito la fiducia di Franca per la seconda volta.....in un giorno solo. Si sentiva annientato. Tutti i suoi propositi.. i suoi convincimenti erano crollati. I sani principi cui si appellava sempre, che additava come esempi da seguire... svaniti per sempre!
-“Oh Nelly, Nelly non hai idea di che macello hai combinato “-.
Sospirò scoprendo di non avercela con la donna... anzi la vedeva come vittima di un qualcosa più grande di lei. Poi per togliersi dalla mente la visione di quel corpo nudo.. e di tutto il resto: -“ E’ pazza “- Decise -“Era fuori di senno... saranno state le gocce... forse ne ha prese troppe...a volte gli antidepressivi, se non calibrati, fanno quest’effetto rendono troppo euforici... fanno perdere il senso della misura. Non poteva essere vero.. spontaneo il suo comportamento.... Neppure una prostituta avrebbe agito in quel modo.....”-.
Poi accorgendosi della piega che stavano prendendo i suoi pensieri... le sue emozioni, diede un taglio netto a quelle riflessioni: -“ E’ pazza... è malata, ha bisogno di un buon analista... oppure che il marito...! E’ pazza, malata ed io ho dovuto subire, non potevo fare altro......”-.
Alla fine si decise a tornare a casa.
-“ Ciao amore.... che viso nero che hai? E’ successo qualcosa di grave... in ufficio ? “-.
-“ Non me ne parlare, all’ultimo minuto, ho dovuto fare una relazione urgente.... una barba....ed ho un gran di mal di testa ! “-.
-“ Povero caro.... amoooooore ! Sai nel pomeriggio è venuta Nelly.... piangeva....e mi ha raccontato..... tutto..!”-.
Gli cadde il mondo addosso !

FINE