I Miei Racconti






UN VECCHIO E IL MARE


L’alba. Il sole giocava a nascondersi con la calma distesa del mare, i gabbiani elevavano un inno gioioso alla vita. Sul molo una schiena ricurva, una pipa bruciata, un capo incanutito. Erano unici testimoni di tanto tripudio. Solchi profondi segnavano la fronte pensierosa, rughe che attestavano una vita intensa, combattuta giorno dopo giorno… ferocemente. Il vecchio era immobile da ore, riviveva la propria gioventù, gli attimi felici e tristi. Rivedeva la sua Maria a vent’anni, quando l’aveva fermata la prima volta: ricordava il suo volto arrossato, il riso vergognoso, le sottane pesanti e lunghe, il candore furbesco che traspirava dalle sue movenze. La vedeva in bianco, col velo lungo, ed i parenti e gli amici che lanciavano riso… Com’erano belli quei giorni…! Quell’alberghetto poi….! L’uomo sorrideva! I primi vagiti del loro Renzo, il fiocco azzurro appeso all’uscio, i sorrisi dei vicini, la manina paffuta che gli scompigliava i capelli… Li rivedeva in una sequenza gioiosa. Renzo poi: il suo orgoglio. Era diventato un ragazzo robusto e furbo. Ne avrebbe fatto un lupo di mare! Se lo portava sulla "Delfina", la sua motopesca, per insegnargli i segreti del mare, per abituarlo alla lotta con la natura, al trionfo dell’uomo, allo smisurato orgoglio di chi può.. di chi sa. Ora calde lacrime rigavano il viso triste dell’uomo. La disgrazia improvvisa! La barca, la vita dei suoi uomini, del figlio… in fondo al mare! E lui che, beffardamente, si salvava, solo fra tanti, impotente contro i marosi, lui che aveva visto Renzo perire poco discosto, lui che non riusciva ad abbrancarlo! Di tutto rimaneva una corona di fiori, sul mare, ogni anno… e, sempre, un nodo gli serrava la gola. Ma ora no, ora poteva dare sfogo alla sua amarezza, era solo, non visto, chiedeva pietà per il suo orgoglio d’uomo di mare. Era solo… anche la sua Maria era andata via: collasso aveva detto il medico. Crepacuore… sapeva lui. Il vino: l’unica sua debolezza, Cercava di affogare in esso i ricordi. Il vino l’aiutava a superare i momenti terribili, la solitudine, l’angoscia. L’uomo riviveva intensamente quei dolori, immobile, incurante del vento, del mare, del sole, del lavoro antico intorno a lui. Piangeva lui, vecchio, come un fanciullo… senza ritegno. Intanto le ore scorrevano veloci e sul volto dell’uomo si potevano leggere la speranza, la gioia, il dolore, la delusione, la disperazione… quasi sequenze filmate di emozioni di una vita intensamente vissuta. Il sole lanciava gli ultimi lampi rossastri sul mare! "Maria… Renzo… eccomi… arrivo…!". Sul molo, sola testimone, una vecchia pipa bruciata…! C’era una volta… un vecchio… ed il mare!

FINE