I Miei Racconti






IL POSTO


Cercava un posto tranquillo, un lavoro facile, senza responsabilità, senza stress, con un buon stipendio, sicuro, che lo portasse velocemente alla pensione. Era appena uscito dalla scuola, e Pierfranco, forte del suo Diploma in Ragioneria, si abbonò alla Gazzetta Ufficiale dei concorsi, così, due volte alla settimana, scorreva i concorsi banditi presso le varie Amministrazioni dello stato. Ve ne erano molti che rispondevano ai suoi requisiti, ma lui ne cercava uno in particolare... uno che rispondesse alle sue esigenze, ai suoi desideri. Con una matita rossa faceva una prima spunta, eliminando tutte quelle offerte che erano lontano dalla sua abitazione, dalla sua città nell’hinterland di Milano, eliminando tutte quelle fuori della Lombardia. Dopo c’era la seconda cernita... in base ai chilometri di distanza da casa sua. Era una ricerca scientifica. Le proposte che superavano questa seconda selezione, ne subivano subito un’altra, molto importante: la tipologia. Doveva essere un lavoro tranquillo e senza responsabilità, sul tipo.. contabilità in qualche Ufficio con superiori e direttori vari. Eliminava tutti quei concorsi in cui si leggeva le parole “ responsabile del settore....” oppure “ Direzione della.... “. E’ facile intuire che queste cernite riducevano all’osso le possibilità, ma rimaneva ancora un’altra scrematura.... evitava i concorsi i cui posti messi in bando erano numerosi. Non amava competere con centinaia se non migliaia di aspiranti, non amava le competizioni.. di qualsiasi tipo fossero! Così capitava che per due volte alla settimana le Gazzette regolarmente assumevano un colore rosso uniforme. Ma lui non disperava, aveva tutto il tempo che voleva. Figlio unico, con genitori ammalati, per questo aveva anche ricevuta la dispensa dal Servizio Militare, a soli vent’anni, poteva rivolgersi per i suoi bisogni alla pensione dei suoi genitori. Era il classico bravo ragazzo, educato, servizievole, rispettoso di tutto e di tutti. Non aveva grilli per la testa, non andava in discoteca, non beveva alcolici, non fumava, si era iscritto all’Associazione donatori d’organi. Era un ragazzo d’oro... ma aveva un difetto: era indolente, lasciava che le cose le scivolassero intorno senza fare nulla per fermarle o per partecipare alla loro evoluzione. Nulla. Vegetava, in attesa di un qualcosa di indefinito... non sapeva neppure lui bene cosa. Amicizie? Per carità .. troppo impegnative! La macchina? Ma neanche a parlarne! C’erano i mezzi pubblici che portavano ovunque.. e poi per ogni evenienza si poteva sempre chiamare un taxi..... ! Erano trascorsi quasi due anni dal diploma, e, con grande disperazione dei suoi vecchi genitori, non aveva trovato nulla che gli piacesse, non aveva neanche cercato fuori dalla porta di casa. Il padre, che era un commerciante in pensione, di tanto in tanto gli segnalava che quel negozio, quel talaltro supermercato cercavano ragionieri.. anche prima esperienza... militesenti... ma non c’era niente e da fare. Lui voleva un posto fisso statale... simbolo di garanzie durature e di stabilità economica. Finalmente un giorno smise di usare la matita rossa e utilizzò, per la prima volta, quella azzurra ancora nuova di zecca. In preda ad un’euforia sconosciuta cerchiò un trafiletto di poche righe. “ Comune di ......... (il suo comune) Concorso pubblico per la copertura di un posto vacante al profilo di ragioniere amministrativo nel settore mense. Requisiti richiesti : Diploma di Ragioneria Amministrativa Cittadinanza italiana Servizio militare assolto Residenza Buona costituzione fisica. Per informazioni rivolgersi.......” Finalmente! Ecco il suo sogno! Telefonò, poche formalità, domanda in carta semplice indirizzata al Sindaco di... copia autenticata del titolo di studio Autocertificazioni per il resto, salvo diversa richiesta da parte del Comune..... Si informò sulle prove d’esame: una prova scritta di contabilità generale e successivamente un colloquio, non un esame, ma un colloquio con la commissione che aveva esaminato gli scritti, vertente su cultura in generale e cenni su Gestione Amministrativa.... Sembrava molto facile. Andò di persona in Comune a portare la sua domanda, così venne a sapere che quel bando di concorso era ciclico, cioè ogni anno veniva bandito per... assenza di concorrenti. Meraviglioso! Sarebbe stato solo, non avrebbe dovuto competere con nessuno! Praticamente bastava andare li, dire “ Eccomi “ ed essere assunto......... Questa volta finalmente la Fortuna, con la effe maiuscola, gli aveva sorriso! Puntualmente il 7 Settembre alle ore 9 e 30 si presentò presso gli Uffici del Comune per sostenere l’esame scritto. Entrò in una enorme sala in cui erano preparati due banchi, molto distanti fra loro, uno di fronte all’altro e al centro una alta cattedra dove sedeva un Ispettore. Presentò La Carta d’identità e fu fatto accomodare ad uno dei due banchi. Questo fatto lo turbò un po’, pensava di essere solo. Perché erano stati preparati due banchi? La risposta l’ebbe pochi secondi dopo. Nella sala entrò correndo per il ritardo una ragazza: la seconda concorrente! Pierfranco si innervosì.. “da dove salta fuori questa qui....” pensò stizzito. Squadrò da capo a piedi la ragazza. Molto giovane, forse aveva appena terminato le scuole. Aveva un aspetto abbastanza scialbo, indossava una gonna jeans corta sul ginocchio, collant bianchi e scarpe da tennis. Una camicetta celeste abbottonata sino al collo. Aveva capelli neri e lucenti, lunghi e raccolti a coda dietro la nuca ed un paio di occhiali sul naso. Neutra, anonima..... Si,assolutamente scialba!. Comunque si concentrò sul compito d’esame, abbastanza facile, seppe risolverlo in meno del tempo previsto.... ma quando si alzò per la consegna, si accorse che la ragazza lo aveva preceduto per pochi istanti, così negli atti ufficiali sarebbe risultato che aveva terminato per prima .. ed in caso di parità.....Accidenti ! Decise di fare conoscenza con la ragazza, e così, appena fuori le si presentò offrendogli di andare al bar. Alla ragazza forse non parve vero che finalmente un giovanotto si interessasse alla sua persona. Lo guardò da dietro le spesse lenti e scoprì che era un bel ragazzo.... più grande di lei.... ma un bel ragazzo. Accettò l’invito e si diressero parlando amabilmente verso il bar più vicino. In pochi minuti Pierfranco seppe quasi tutto della giovane : si chiamava Maria, aveva quasi diciannove anni, aveva appena terminato la scuola, era nativa di un paesino della Sicilia, era ospite da parenti in paese, dove aveva presentato domanda di residenza per poter partecipare al concorso... era entusiasta di Milano e dei suoi dintorni, non conosceva nessuno al di fuori dei suoi parenti... si! Avrebbe accettato l’invito in pizzeria per la serata.....e poi al cinema! Accidenti, quella rompi...... veniva a scombinargli tutti i piani! Non aveva un briciolo di personalità, quella ragazza, e la sua mente era anonima .. come il suo fisico.... Comunque decise di frequentarla ... almeno avrebbe saputo se l’avessero chiamata per il colloquio. I due giovani si frequentarono assiduamente quasi tutte le sere per il mese successivo e, nella ragazza, sempre più audace e .. spigliata, fiorirono desideri... sino a qualche giorno prima, sconosciuti. Pierfranco stava al gioco, in fondo non faceva niente di male.. solo qualche bacio e qualche carezza un po’ osè non avrebbero fatto di certo del male. Poi finalmente la notizia: entrambi erano stati convocati per il colloquio, la ragazza alle 9 e 30 e lui alle 11 e 30 del 6 Novembre. Decisero di festeggiare l’avvenimento. -“ Almeno uno di noi sarà assunto “- Fu il commento felice e entusiasta di Maria! Dello stesso parere, però non era Pierfranco! Quel posto doveva essere suo... ! Cercò di convincere la ragazza che non era un posto adatto a lei, che meritava molto di meglio.... Era molto giovane ed in gamba, avrebbe trovato certamente di meglio.... perché fermarsi al primo concorso? Poi, vista l’inutilità dei suoi tentativi, tentò l’attacco finale.... -“ Sai Maria, in me è nato un sentimento puro e forte nei tuoi confronti.... e avevo immaginato il mio futuro insieme a te.. vuoi sposarmi ? “- -“ Amore.. finalmente ! “- Gli si avvinghiò al collo baciandolo appassionatamente sulla bocca -“ Certo che voglio.... non vedo l’ora di dirlo ai miei....! “-. -“ Sai .. però... forse non l’ho mai detto.. sono anche io di origini meridionali, i miei genitori sono calabresi “- Mentiva come uno spudorato -“ e ho conservato una certa mentalità.. ecco, non so come dirtelo... ma mi dispiacerebbe che mia moglie andasse a lavorare.... preferirei che rimanesse in casa, sai a me piacciono molto i bambini e ne vorrei tanti... ed una mamma tutta per loro, una donna tutta per me... da non dividere con l’ufficio....”-. Il viso della ragazza si rabbuiò -“ No, Pierfranco, non è giusto quello che dici.... anche io ho le mie aspirazioni... e non si limitano ad avere un marito e dei figli.. io voglio confrontarmi con la gente anche sul campo del lavoro, voglio poter essere indipendente dal mio uomo e non perché non lo ami o perché non abbia fiducia in lui. Anzi, proprio perché l’amo, voglio aiutarlo a costruire la nostra vita.... scusami Pierfranco... ma le tue idee sono un poco antiquate.... non puoi tagliarmi le ali.. ora che ho la possibilità di spiccare il volo “-. Lo disse con tono così accorato e convinto che Pierfranco capì subito che da quel lato non c’era niente da fare... d’altronde condivideva in pieno le convinzioni, il pensiero di Maria.. e per la prima volta da quando l’aveva conosciuta, l’aveva ammirata, l’aveva guardata con occhio interessato -“ Scusami amore.... hai ragione.... è l’origine meridionale che di tanto in tanto fa capolino in me... comunque veramente mi piacerebbe ritornare a casa e trovare una mogliettina adorabile come te che mi coccola. Ma non fa niente.... se non vuoi.. per me fa lo stesso “- Quasi si vergognava di questa sua ipocrisia, di questo suo doppiogiochismo... di ingannare quella ragazza. Ma non ne poteva fare a meno. Quel posto doveva essere suo...SUO ! La baciò appassionatamente quasi a suggello di una promessa... solenne! Trascorsero i giorni che rimanevano per il colloquio parlando di lavoro, di case, di viaggi di nozze, d’amore, e di tutto quello che due giovani innamorati dicono e fanno fra di loro. Di tanto in tanto, ritornava sul discorso del.. marito meridionale, trovando una linea difensiva potente e convincente. Giunse infine il 5 Novembre, la vigilia del colloquio. I due giovani amanti decisero di festeggiare in anticipo l’assunzione di uno di loro due.... non importava chi! Cenarono fuori poi, a suggello della loro intesa, si appartarono in un luogo discreto e solitario dando libero sfogo alla loro esuberanza giovanile, al loro amore.... Pierfranco tentò di convincere ancora una volta Maria... e dopo la passione vi fu un alterco, durante il quale perse il lume della ragione e colpì più volte con una pietra la ragazza.... al capo. Poi sconvolto fuggì via lasciandola in una pozza di sangue. Il mattino seguente pulito e riposato si presentò con un certo anticipo al colloquio. Alle 11 e 30 lo convocarono nella stessa sala dove aveva avuto luogo l’esame scritto. Seduto alla cattedra un uomo grassoccio gli fece segno di avvicinarsi ed il colloquio ebbe inizio. Fu una cosa formale...-“ Sa “- concluse l’Ispettore -“ E’ una pura formalità, l’altro concorrente non si è presentato e mi ha risparmiato un bel caso di coscienza. Avevate superato gli scritti con lo stesso merito. Congratulazioni.... fra qualche settimana riceverà la lettera di assunzione. Auguri “- Mentre lo stava congedando entrarono nella sala tre uomini in divisa... e si rivolsero al giovane: -“ E’ lei il sig. Pierfranco ....... di........ nato a.......... ”-. -“ Si “-. -“ Per favore ci segua al comando......”-. Aveva sempre desiderato un posto fisso, sicuro alle dipendenze dello stato, ma quando finalmente lo aveva quasi raggiunto.....ecco un ostacolo insormontabile. Aveva provato in ogni modo a toglierlo di mezzo... e non ci era riuscito. Era stato costretto, anche se in modo non premeditato ( ma il giudice si dimostrò di tutt’altro parere) ad eliminarlo... definitivamente! A pensarci bene, però, Pierfranco, in fondo, aveva ottenuto quello che voleva: un posto fisso, sicuro, con garanzie assolute di non perderlo.... statale. Certo! Ci era riuscito, ora finalmente ne aveva uno tutto suo, per sempre..... a San Vittore! :fine:

FINE