I Miei Racconti






LO STRESSATO


Stava rientrando a casa dopo otto ore di lavoro. La giornata, come il solito, era stata di un’apatia soffocante. Seduto dietro un tavolo a rispondere a centinaia di telefonate. La sua ditta era specializzata in trasporti per tutta l’Italia “isole comprese” e le chiamate erano di clienti che prenotavano una spedizione urgente. “Da Milano a Palermo in 24 ore…” Era lo slogan che martellava gli utenti delle tv private ogni 45 minuti. Come tutti i giorni non riusciva a capacitarsi perché si riuscisse a spedire un plico in così breve tempo, mentre lui, per percorrere i 15 chilometri che separavano l’ufficio dalla casa dovesse impiegare tre ore abbondanti! Spesso, fermo ad un semaforo pensava a quanto tempo sarebbe occorso ad una lettera spedita dalla metropoli lombarda per la Sicilia alla stessa media della sua automobile. Anche questa volta ci aveva rinunciato al calcolo… i giorni erano troppi. Allo stress del lavoro, aggiungeva anche questa volta il regalo che la sua utilitaria gli regalava: tre ore, se andava bene, di sano, genuino nervosismo! Ma ecco che intravedeva il megacondominio che conteneva anche la sua camera più servizi……. “completamente arredata”, la sua miserevole meta, “sua” con la modica spesa di settecento mila lire il mese “ tutto compreso”, certo… anche le imprecazioni quando l’ascensore non funzionava ed era costretto a farsi cinque piani a piedi! Ma non era ancora finito, adesso cominciava l’affannosa ricerca di un parcheggio, che immancabilmente trovava sempre molto lontano solo perché non aveva voluto sottoporsi ad un altro salasso di duecento mila mensili! Nascondeva quest’ultima .. amarezza pensando, non troppo convinto, che in fondo un po’ di sano movimento fra lo scarico dei gas delle auto e una folle gimcana fra quelle parcheggiate sul marciapiede lo “scaricava”, lo liberava del nervosismo accumulato della giornata…! Ma finalmente, come tutte le sere, era a casa! Casa poi…! Trenta metri quadrati di pavimento e due finestre che si affacciavano su un cortile puzzolente e senza luce! Casa…. Prigione forse, una cella, di sicuro, che doveva anche pagare! Guardò l’orologio. Accidenti, le 20 e 15… i suoi movimenti divennero più frenetici. Aprì uno stipo, ne tirò fuori un binocolo, spense la luce, si accostò alla finestra e mise a fuoco una finestra illuminata. Di li a poco, in quel riquadro di luce, comparve una giovane donna che cominciò a spogliarsi sino a rimanere completamente nuda per infilarsi sotto la doccia ed uscire di… quadro. L’uomo rimase li, fermo, con il binocolo incollato agli occhi, in attesa di una nuova apparizione. Cosa che avvenne puntuale, come ogni sera. La donna, sempre vestita della sola pelle si offrì ai suoi occhi in tutta la sua bellezza, mentre con un asciugamani si asciugava con vigore. Il cuore dell’uomo subiva gli stessi sobbalzi che avevano i seni di quella ninfa massaggiati vigorosamente. Poi assistette alla sua vestizione… e finalmente il suo stress volò via insieme all’immagine della donna, con un profondo sospiro di… soddisfazione. Chiuse la finestra, ripose il binocolo ed abbandonò l’appartamento. Uscì velocemente dall’ascensore e si precipitò fuori. Fece il giro dell’isolato, entrò in un portone, prese l’ascensore si fermò al quinto piano. Infilò la chiave nella serratura mentre una voce argentina all’interno urlava felice” Mamma, mamma, è arrivato papà”. Sorridente abbracciò e baciò la figlioletta di cinque anni e s’indirizzò verso la cucina dove si trovava la giovane moglie. “Allora, amore, ti sono piaciuta stasera…?”

FINE