I Miei Racconti






LA "SINGLE"


Era una ragazza di 28 anni. Carina, colta, simpatica o per lo meno si riteneva tale. Il suo fisico, grazie a diete estenuanti e lunghe sedute in palestra, si manteneva aggraziato e ben proporzionato. Era impiegata in un ufficio legale, molto importante, di Milano, dove ogni giorno smistava, insieme a tre altre ragazze, centinaia di telefonate ai vari componenti dello staff legale. Ben dieci avvocati fra civili e penali ed uno stuolo non ben definito di personale vario fra ragionieri, notai, consulenti del lavoro, detectives e .... portaborse. Oltre alle segretarie private... privatissime, alcune non più giovanissime, che attorniavano i Principi del Foro. A volte si era soffermata a pensare che quelle donne avevano dovuto rinunciare ad una loro vita privata... difatti la maggior parte di loro non era sposata...... Vuoi vedere che con i loro capi.....? Scacciò con fastidio questo pensiero dalla mente. Con fastidio perché temeva, anche lei .. di non trovare marito. E si, tutte belle parole...Indipendenza... libertà... addirittura ora non si diceva più “ zitella “ ma un termine straniero, più dolce... meno cattivo.. oggi si diceva “ Single “... che significava la stessa cosa... l’assenza di un uomo... ma non lo dava a vedere.... sott’intendeva una vita affettiva intensa ma senza legami.... Poteri dell’esotismo delle parole straniere... ! Comunque... quando si avvide che tutte le sue amiche si erano TUTTE felicemente accasate, decise di trovarsi un appartamentino da sola... pensando che l’ostacolo fosse la convivenza con i suoi genitori, che peraltro non si erano mai intromessi, dopo una certa età, nella sua vita, se non al rispetto degli orari.... questo si. Non erano monastici, poteva attardarsi quanto volesse... ma doveva avvisare e comunque sempre rincasare...... Ricordava le volte che era andata in discoteca con gli amici... e per qualsiasi motivo, con il gruppo, capitava di ritardare.... era una caccia frenetica al telefono... con sguardi di commiserazione che la colpivano da ogni dove..... Comunque, erano due anni che aveva acquistato un monolocale a ridosso del centro città... e tutto era rimasto come prima.... nulla era cambiato.... A parte gli uomini che incontrava per lavoro.... zero assoluto... neppure un invito a cena.. in pizzeria... al cinema... niente di niente... Eppure non era brutta, aveva il suo fascino, ed anche il suo corpo non era poi male. Si stava vestendo per andare in ufficio e si controllò allo specchio : quello che vedeva era piacevole... Non era molto alta, centosessantanove centimetri di tutto sesso, come ipocritamente scherzava con le colleghe parlando di se. Il seno... non era molto sviluppato, ma neppure piccolo, e poi con il reggiseno a balconcino.. veniva valorizzato ancora di più. Lei sapeva come vestirsi per attirare l’attenzione degli uomini, e lo faceva con impegno... Gonne non troppo corte ma che lasciavano scoperte due belle ginocchia rotonde e morbide... a volte con l’aiuto di un piccolo spacchetto poteva mettere in evidenza le gambe vellutate e ben modellate perfettamente in palestra ....Le gonne che indossava erano spesso aderentissime, o quando erano larghe e svolazzanti... lasciavano trasparire.. le sue forme. Curava tutto nei piccoli particolari. Magliette aderentissime, modellanti... ed accollate o larghe e con grandi scollature.... Ti vedo e non ti vedo....insomma ! Curava molto il trucco, i suoi capelli... era andata da un visagista di grido, pagando fior di bigliettoni, per scegliere un trucco che valorizzasse il suo viso e che non si notasse troppo ... I suoi capelli poi, di color castano chiaro con riflessi quasi biondi, conoscevano ogni settimana le cure di una premurosa e interessata parrucchiera. Si stava ammirando nello specchio, in slip e reggiseno non notava neppure la più piccola smagliatura, non il più piccolo pelo superfluo. Eppure, nonostante tutti le attenzioni e gli... sforzi non c’era uno straccio di uomo a cui riuscisse interessante. Terminò di vestirsi in fretta... optò per un maglione aderentissimo ed una gonna stretta. Ma come facevano a resistergli... ? Questo problema del marito.... Avrebbe accettato anche una seria convivenz., era preoccupata ...molto.. gli anni passavano e non voleva arrivare ai trenta senza aver mai avuto un uomo... ! Già.. perché era ancora ..... vergine ... a quasi 29 anni ! Un’eresia in questi tempi ! Quando con le sue amiche si parlava di questo... diceva che si, anche lei aveva avuto le sue esperienze.. poche, ma importanti.. e che in fondo non ci moriva dietro....Ed invece non era vero.. NON ERA VERO ! ! ! Non ci dormiva la notte.. aveva gli incubi.. anzi no... faceva dei sogni meravigliosi in cui .. sempre .. alla fine.. doveva soggiacere alle voglie lussuriose e lascive di un uomo. E tutte le volte cambiava viso... una volta era il commesso del bar...una volta era uno del personale dell’ufficio... se li era passati tutti.. uno per uno.. coinvolgendo nelle sue fantasie notturne anche i suoi vecchi capi.... Aveva un temperamento caldo... cercava in tutti i modi di farsi sfiorare.. toccare... in ufficio, al bar, al supermercato... nella metropolitana....Era una cosa disdicevole.. lo sapeva... ma non riusciva a farne a meno. Tutte le volte decideva di agire diversamente.... ma ecco che neppure senza accorgersene sfiorava volutamente, con il suo seno il braccio o il dorso dell’uomo che gli era accanto nella metropolitana.. con la scusa di scendere.....Addirittura, una volta... ma una sola volta, aveva avuto il coraggio di fare la mano morta.... sempre in metrò...e la “vittima” fu un giovane ed aitante studente... che rimase a bocca aperta sentendosi toccare proprio lì da una giovane donna che velocemente scendeva dal treno. Ricordava ancora... aveva provata una grande paura.... le sembrava di aver commesso un furto... ma aveva provato anche uno strano sentimento fra compiacimento e soddisfazione.... il lungo strofinare del suo seno sulla spalla del giovane, causa i sobbalzi della carrozza, aveva sortito il suo effetto. Sotto il tocco veloce ma approfondito delle sue dita aveva intuito, anzi chiaramente sentito... un’anima eccitata... eccitatissima.... Quella notte fece sogni sconvolgenti... sessi maschili che l’avvolgevano, l’assediavano... la spingevano dappertutto .. camminavano sul suo corpo... e lei urlava..non per paura.. ma per il piacere.....per l’orgasmo che l’assaliva con ondate travolgenti. Ricordava ancora.. e aveva paura, adesso si, aveva paura... per la sua mente... per la sua vita. Doveva farsi un uomo, uno qualsiasi... altrimenti doveva andare da un analista. A dire il vero, ci era già stata, una volta, dall’analista... Aveva aperto l’elenco telefonico, e aveva telefonato a quello che era più vicino a casa.... senza nemmeno saper chi fosse o se fosse ... affidabile. Un’esperienza disastrosa.... Era un dottore molto anziano... dimostrava sessanta, forse settanta anni... Gli apparve mostruoso con quegli occhiali spessi, quel naso aquilino che sembrava dovesse cadergli da un istante all’altro, in bocca e la voce poi.... gracchiava.... era melliflua.... la caricatura del dottore cattivo dei cartoni animati... il bau bau per bambini..... Comunque, espletati i preliminari, espose i suoi problemi e fu fatta accomodare su una poltrona dalla spalliera molto reclinata. Quasi un lettino, in verità molto rilassante.... Il medico si sedette su una sedia accanto a lei e la invitò a raccontargli le sue turbe... i suoi desideri, le sue paure.. e lei lo fece.. totalmente.... raccontando i suoi sogni, i suoi desideri.. le sue azioni.. Raccontando le sue paure, le sue voglie.. e mentre lo faceva si era isolata nel mondo che raccontava perdendo di vista la realtà che la circondava... di tanto in tanto sentiva la voce roca del medico che la invitava a continuare. -“ Continui.. signorina... dica tutto.. si confidi... e poi.... cosa ha provato.... cosa ha fatto....e poi.... si è masturbata ?.... ha avuto un orgasmo... ?”-. Ad un tratto si svegliò da quella specie di torpore in cui era scivolata... e di colpo realizzò la situazione... vide la sua camicetta sbottonata completamente.. con un seno esposto agli sguardi lascivi del medico.. ma soprattutto realizzò la presenza.... attiva di una mano .. fra le sue cosce...... Urlò come una pazza.....Diede una ginocchiata sul viso di quel debosciato...che cadde per terra col naso sanguinante...Si alzò... poi rivolto a quel verme che si lamentava disteso per terra .... -“ Toh, guarda... !”- Disse abbassandosi gli slip -“ Guarda porco !... Ti piace, vero ? Maiale.... Non è per tè... se mi hai fatto del male.....se mi hai ..... te la faccio pagare......Ti ammazzo ! “- E gli sferrò un calcione nel basso ventre. Ritornò verso la scrivania e si riprese i soldi che aveva versato, strappando dal blocchetto delle ricevute la matrice a lei dedicata....Si risistemò gli abiti e finalmente abbandonò lo studio di... quel mostro.... e recriminò dispiaciuta : -“ ALMENO FOSSE STATO PIU’ GIOVANE ! ! !”-.

FINE