I Miei Racconti






BELLISSIMA


Faceva caldo, molto caldo quel pomeriggio di una domenica del tardo Agosto. Ci dovevano essere 40 gradi o forse più. Non c’era un alito di vento e il tasso d’umidità era molto alto. Si sudava a stare fermi, immobili all’ombra. Dappertutto in città erano in funzione ventilatori e condizionatori. Chi non ne possedeva ricorreva a metodi empirici come bagnarsi spesso con acqua o i più fortunati che erano in riva al mare non avevano altra alternativa che un tuffo nell’acqua. Fu così che conobbe Marisa. Una donna giovane di trent’anni circa, o per lo meno tanti ne dimostrava. Sua caratteristica particolare :aveva il cranio completamente privo di capelli. Questo era stato il particolare che aveva attirato il suo sguardo. Dopo aveva scoperto che attaccato al capo c’era un corpo niente male... proprio niente male! La donna nuotava, o meglio giocava da sola con le onde ed indossava un piccolissimo due pezzi di colore bianco e blu.... e la parte superiore, bianca, lasciava vedere in modo molto nitido quello che invece avrebbe dovuto coprire. Ecco questo fu il secondo particolare che lo attrasse, e forse più del primo.... Cominciò a nuotare lentamente sul dorso verso la donna, in rotta di collisione, che naturalmente avvenne... scuse.... “ Fatto male ? Tutto bene ? “- ed altre banalità del genere che servirono a rompere il ghiaccio, a conoscersi anche se in modo anonimo. Più tardi, non appena vide la donna uscire dall’acqua la seguì con lo sguardo. Non avrebbe perso quello spettacolo formidabile per nessun motivo al mondo.... e non era il solo! Sembrava che tutta la spiaggia si fosse fermata in contemplazione di quell’essere splendido, che con estrema indifferenza, lasciava che il suo corpo fosse osservato, commentato, sezionato sino nei particolari più intimi, superbo e sicuro dell’effetto che suscitava nella popolazione maschile. Lentamente si diresse presso l’ombrellone, prese su la borsa ed un grosso asciugamani dai colori vivaci e si diresse verso il reparto delle docce. Visione sublime. Sospirando, uscì anche lui dall’acqua e ripercorse lo stesso itinerario della donna. Si accorse di non essere stato l’unico ad avere avuto quell’idea. Allora decise di cambiare tattica. Raggiunti gli spogliatoi si asciugò in fretta, cambiò il costume, controllò che il suo fisico ancora asciutto ed atletico fosse all’altezza dell’impresa che cercava di attuare. Una profumatina all’alito, un po’ di deodorante spruzzato sulla pelle abbronzata .. e si recò al bar, sperando di anticipare le mosse della donna. Ah , tocco di classe, con l’unghia si procurò un piccolo graffio sulla spalla destra..... Le sue previsioni si avverarono. La fata con andatura ancheggiante e voluttuosa, ricoperta da un due pezzi appena più castigato, seguito da un codazzo di ammiratori dall’aria melensa, si avanzava verso il banco del bar. Ecco l’occasione! Con un bicchiere colmo di una granita le fece un segno di saluto... Negli occhi della donna, per un attimo, saettò un lampo di luce. Lo aveva riconosciuto! Rispose al saluto e si andò a sedere accanto a lui. Sembrò quasi che tutto lo stabilimento emettesse un sospiro di rammarico: era attesa da un uomo. Tutti i desideri e i progetti esplosero nell’aria, quasi sonoramente. Lui non poté fare a meno di sorridere alla donna, che gli rispose... -“ Signorina mi scusi per poco fa, in acqua, non mi sono neanche presentato.. sono stato imperdonabile. Mi chiamo Franco...s’accomodi, posso offrirle qualcosa per farmi perdonare?”- . Con una voce dolce e sexy la “signorina” accettò l’invito rispondendo al sorriso con un - “ Grazie, ma sono io che mi devo scusare. Vedo sulla sua spalla un graffio, spero di non essere io la causa.....”-. -“ Si figuri.. non è nulla... cosa gradisce ?”- -“ Quello che ha lei... una granita alla menta con molto ghiaccio, mi chiamo Marisa... diamoci pure del tu, fa tanto caldo oggi.. !”- E così dicendo si allargò la scollatura a balconcino del costume, come a cercare di farvi entrare più aria. Franco affondò con piacere lo sguardo nella scollatura della donna, prendendo nota di cose piacevoli...molto, molto piacevoli. La ragazza comprese l’oggetto di tanta attenzione -“ Sa, a volte mi danno un fastidio! A volte preferirei avere due misure più piccole...”- Si persero entrambi in una prolungata risata. Conoscenza era fatta... e si erano piaciuti! Ecco questo fu il loro primo approccio, quattro mesi prima o poco più. Ora eravamo a Gennaio dell’anno successivo. Fra i due era nata una relazione, dapprima d’amicizia che in breve aumentò d’intensità e si fidanzarono. Più volte Franco aveva cercato di avere “la prova d’amore”, ma lei si era sempre schermita dicendo che voleva arrivare casta e pura all’altare. Quindi solo baci e carezze ... e promesse di future delizie. Ormai cotto al punto giusto le chiese di sposarlo: proposta accolta con entusiasmo! Partecipazioni, inviti ... finalmente la cerimonia -“ Vuoi tu Franco.....eccetera eccetera, prendere la qui presente Marisa eccetera eccetera, nella buona e nella cattiva sorte ? “-. -“Si “-. -“Si”- -“ Può baciare la sposa...”-. Applausi.. riso.... il pranzo.... le foto... gli amici.... Finalmente ora erano soli nella loro stanza da letto, o meglio lui era solo in attesa ansiosa dell’arrivo di quello splendido mammifero. Finalmente sarebbe stata sua! Quanto era bella ! Dopo un secolo la porta del bagno si aprì e lei, la donna per eccellenza, entrò nella stanza nel pieno della sua bellezza. Indossava una combinazione vaporosa di veli trasparenti che mettevano in risalto la linea dei suoi fianchi , lasciando scoperte due gambe lunghe ed affusolate...il gonnellino poggiava mollemente sul.... paradiso. Si avvicinò al letto e con un movimento lento e misurato, fece scivolare dalle spalle la parte superiore della vestaglia, mostrando due seni superbi e sodi... -“ Finalmente sarò tua ... amore.....e tu mio!”-. A Franco gli si era seccata la gola... vedere quel bel gran pezzo di donna con indosso un solo piccolo, esile, morbido gonnellino che a malapena le copriva l’inguine, gli aveva azzerato la salivazione. L’abbracciò, la baciò appassionatamente, sulla bocca, sulla gola sui seni e lei rispondeva, fremendo, ai suoi baci. Cominciò ad accarezzarla .. il viso...le spalle... il petto, poi finalmente le sue carezze si fecero più ardite e le sue mani si indirizzarono verso quello che aveva sempre desiderato e mai ottenuto. Strappò il gonnellino, mentre la baciava appassionatamente sulle labbra sussurrandole parole d’amore. Ancora un velo, un piccolo slip di raso, strappò anche quello con un movimento violento, impaziente ed affondò la mano là, dove......... Una mazzata... Una mazzata non avrebbe avuto effetto peggiore.... fra le mani si trovò un ..... "maschio"!!!!

FINE