I Miei Racconti






NATALE


Ci sono tante storie sul Natale, su questa Festività così importante per la Cristianità. Tante storie, ma quando un bambino chiede, non un giocattolo elettronico, non dei soldi, ma una favola su Babbo Natale o su Gesù Bambino, suo padre rimane interdetto. Cerca di far risalire a galla, dall'abisso dei suoi ricordi, le storie che i suoi gli avevano raccontato quando, piccolo, ancora credeva all'Uomo venuto dal nord, alla guida di una slitta magica colma di regali. Oppure cercava ansiosamente di ricordare quelle quattro cose che un povero prete aveva invano tentato di spiegargli sui banchi di scuola. Lo stesso accadeva, adesso, a Giovanni. Suo figlio Roberto, 4 anni, la mattina del 25 Dicembre, circondato di pacchi dai colori scargianti, gli si era seduto in braccio, ancora col pigiamino e guardandolo negli occhi:-"Papà, mi racconti la storia di Babbo Natale?..Dai...!"- -" Ma come "- pensò Giovanni -" tutti quelli della sua età si sarebbero buttati sui dolciumi ed avrebbero aperto con gioiosa ansia i pacchetti accumulati sotto l'albero! Suo figlio, invece,non solo non aveva degnato di uno sguardo le strenne natalizie... ma addirittura gli chiedeva una storia.... e di Natale per giunta!"- Si guardò intorno, cercando un aiuto nella moglie, che nel frattempo era intenta a rimirare nella piccola scatola da "gioielleria", che le era stata indirizzata. -"Ma come , Roberto, non apri i regali? Sai Babbo Natale si offende se non guardi quello che ti ha portato!"- -"No che non si offende...Io non lo conosco... come fa ad offendersi se io non so niente di lui?"- -"Ma come, all'asilo hai fatto anche la recita natalizia!"- -" Uffa! Era su Gesù Bambino, non su Babbo Natale...e poi...e poi mi dici sempre di non prendere niente da chi non conosco...!"- Roberto lo fissava imbronciato perchè il suo papà non riusciva a capire una cosa così semplice! Giovanni guardava il figlio e pensava -" Ma cosa ci danno da mangiare oggi... che diavolerie ci mettono nelle pappe e nelle merendine! Ai miei tempi...!"- Comunque era alle strette e fu costretto a cominciare il racconto, aggiungendoci anche qualcosa di suo... -" C'è, in una terra molto lontana e tanto, tanto fredda, un piccolo paese fatto di piccole case, con tetti spioventi, sempre ricoperti di neve. Alla periferia di questo paese c'è una casa un pò più grande dove la luce è sempre accesa. E' abitata da un omone grande grande, con una enorme pancia ed una barba bianca molto lunga e folta. Con lui ci sono tanti piccoli folletti che lavorano instancabilmente mattina e notte, giorno dopo giorno, senza riposarsi mai. Sono magici, dalle loro mani escono, nel volgere di pochi minuti, giocattoli di ogni genere, ricchi di colori e di ogni forma. Sono i regali che tutti i bambini buoni del mondo aspettano a Natale!"- -"Ed io sono stato buono...! Vero papà?"- -"Certo tesoro, sei un bravo ometto. I folletti hanno lavorati anche per te, corri, vai a vedere cosa ti hanno mandato..."- -"Prima finisci la storia! Voglio Babbo Nataaaaleee!!!!"- Visto fallito il tentativo di depistaggio, dopo un sospiro, ricominciò a raccontare -"Dunque questi uomini piccoli piccoli ricevevano le ordinazioni da Babbo Natale, l'omone grande..."- -"E come fa lui a sapere cosa vogliono i bambini?". -"Perchè riceve tante letterine. Da tutto il mondo. Difatti in quel paese c'è un ufficio postale molto grande con tante persone che ci lavorano dentro...."- -"Ma io non ci ho scritto...Come ha fatto a mandarmi i regali?"- -"Ma guarda questo"- pensò Giovanni, ma si ricompose e continuò, ormai si sentiva investito nella parte di "narratore ufficiale -" Perchè Babbo Natale, sà che non tutti i bambini sanno scrivere, e sà fare una cosa molto difficile: riesce a capire i desideri di tutti quelli buoni. Per questo i regali non li costruisce lui! Passa tutto l'anno a registrare i desideri e gli indirizzi, i nomi... e poi consegna tutto ai folletti che pensano a costruire e spedire. In quella grande casa non c'è mai un momento di pace. Sono sempre tutti indaffarati per poter inviare i doni entro la notte di Natale. Nei posti più vicini ci va volentieri di persona lui, Babbo Natale, con la sua slitta trainata dalle renne, mentre per quelli più lontani fà una magia e le scatole compaiono sotto gli alberi addobbati o ai piedi del letto dei bambini."- -" Ed allora Mariella... che ha i regali dalla Befana?"- -" Ma porc..."- Giovanni a stento trattenne una imprecazione. Sorrise amorevolmente a quel... frugoletto -" Ma... perchè...lui legge i pensieri e , forse, Mariella... desidera ricevere i regali quel giorno..."- Aveva superato le sabbie mobili -" Come Gesù Bambino che aveva ricevuti i suoi dai tre Re Magi che seguirono la Stella cometa... Non ricordi più la recita dell'asilo?"- -" Non ci capisco più... Ma chi li porta i regali? Babbo Natale o Gesù Bambino?"- -" Tutti e due... ma tu non volevi un racconto su Babbo Natale? Allora, dove ero arrivato...? Ah, ecco, i giocattoli per i bambini che sono più lontani appaiono per magia...Così il 26 Dicembre Babbo Natale e i suoi folleti possono riposarsi, ma solo per quel giorno e, seduti in comode poltrone, sentono le voci felici dei bimbi che giocano coi nuovi balocchi. Il giorno dopo, il 27, ricominciano a lavorare per l'anno successivo... così il mio Roberto, se è stato bravo, riceverà altri doni. Ecco questa è la vera storia di Babbo Natale, o meglio è il racconto della sua vita, tutta dedicata a far felici i bambini, e contento della loro gioia. Ti è piaciuta?"- -"Si..Grazie papà! Buon Natale!"- Si sollevò sulle gambette e gli schioccò un grosso bacio sulla guancia. Poi andò correndo in cucina, dalla mamma che nel frattempo stava preparando la colazione. -" Mamma, mamma... ho vinto io.. ho vinto la scommessa... Papà mi ha raccontato una storia di Natale che non conoscevo. Ora mi devi dare la "Guerra Spaziale"... ho vinto io...!"- Giovanni rimase sbalordito.-" Ma guarda questo........!"- Poi fece silenzio perchè sentiva le sue parole... -" Però è stato bravo, ho cercato di farlo sbagliare... apposta... ma non ci sono riuscito. Mamma.. ho un bravo papà...!"- Giovanni non sapeva se arrabbiarsi o abbracciare e baciare il figlio..... Ma era Natale......!!!

FINE