I Miei Racconti







BEBA


Erano le quattro del mattino di una fredda giornata d'inverno. Franco dormiva sotto una calda trapunta. La finestra appena socchiusa, per un salutare ricambio d'aria, aveva dei batuffoli nelle orecchie per non essere disturbato... e sorrideva! Sua moglie, invece, al suo fianco, era sveglia e nervosa. Più lo guardava e più si agitava. -"Eccolo lì"- pensava -" Dorme! Con i suoi tappi negli orecchi. Dorme! Ed io..."- Giuseppa, Beba per tutti, era infuriata. Ogni notte era la stessa storia: insonnia! Occhi sbarrati, pensieri vorticosi, analisi completa di ogni più piccolo rumore. Quanti rumori si generavano, in un appartamento, di notte! Poteva sentire la signora Alcide, del piano di sopra che, puntualmente, alle due, andava in bagno... contava i secondi 10, 11, 12, 13... 15... sciacquone! Tutte le notti! Una sola volta non l'aveva sentita, e si era un pò preoccupata. La signora Alcide era una donna molto vecchia, aveva 90 anni o forse più. Temette che le fosse capitato qualcosa! Ricordò che in preda a viva agitazione, verso le 5 del mattino, dopo tre lunghe ore di dubbi e tormenti, era andata a suonare alla sua porta. Pigiò il campanello dapprima lievemente, poi, non ricevendo risposta, sempre più forte e più a lungo, sino a quando si aprì la porta dell'appartamento attiguo..-" Cosa c'è signora Beba, cosa è succeso..?"- Era il signor Amilcare che, con lo sguardo assonnato e la voce impastata, in pigiama, la guardava interrogativamente. -" Sa.... da ieri sera non ho sentito nessun rumore in casa di Alcide... ho un brutto presentimento...!"- -"Non faccia la iettatrice! Il figlio è venuto a prenderla ieri pomerigio. Oggi è il suo compleanno, compie 92 anni, e l'ha voluto portare a casa sua, per festeggiare. Lei piuttosto, si calmi che sono appena le 5 ! Ha svegliato tutto il palazzo. Vada a dormire signora, ha due occhiaie...!"- -" Sempre il solito scorbutico..."- pensò la donna -" Anche quando dorme, deve dire la sua!"-. Mormorò alcune confuse parole di scusa e ritornò a letto. Irritata per la figura che aveva fatto... indispettita perchè, tutto il condominio si era svegliato... tranne il marito! Già! Ricordava ancora quell'episodio, perchè, alcuni giorni dopo, venne fuori tutto e l'arzilla vecchietta non trovò nulla di meglio che farle le corna, in segno di scongiuro. Mentre era lì che si agitava ancora di più al ricordo di quei fatti, sentì un forte rumore proveniente dalla cucina...-" Oddio...i ladri...!"- Si spaventò -" Franco... svegliati.. c'è qualcuno in cucina... i ladri..!"- Queste parole appena sussurrate, sia per la paura sia per non allarmare gli intrusi, non furono naturalmente udite dall'uomo che dormiva serafico. Beba fu assalita a quel punto da un sacro furore, prese il cuscino e lo abbattè con violenza più volte sul capo del marito che saltò su a sedere.. spaventato ed indolenzito, cercando di difendersi da quella furia scatenata.. -"Oh! Ma che ti prende!"- Le gridò sfilandosi i tappi -" Sei impazzita? Mi fai venire un accidente... mi hai fatto male!"- -"I ladri... CI SO-NO I LA-DRI...! "- Gridò a quel punto fuori di se la donna -" In cucina... li ho sentiti... fa qualcosa..!"- -" Ma figurati se i ladri vengono alle... sei di mattina! Porca miseria Beba, sono le sei meno un quarto.. ti rendi conto? E poi, se anche fosse, con tutto il chiasso che hai fatto, li avrai messi in fuga! Una volta che potevo dormire di più... Mi hai rovinato la domenica... Sei sempre la solita!"- Poi vedendo la moglie al limite di una crisi di nervi.. -" Va bene, vado a vedere, però calmati.. che chiunque fosse, adesso non c'è più, altrimenti sarebbe già qui, in camera!"- Si alzò, infilò la vestaglia e, dopo aver acceso la luce, si recò in cucina... seguito dalla moglie in camicia da notte che si riparava dietro le sue spalle. Naturalmente in cucina non trovarono nulla... tranne il barattolo dello zucchero che, caduto dalla mensola, giaceva per terra rotto in mille pezzi e con il suo contenuto sparso in giro. -"Ecco hai visto? E' caduto lo zucchero... sicuramente riposto male... ecco i tuoi ladri..!"- -"Qualcuno l'avrà fatto cadere!"- rispose acida la donna... non volendo ammettere di aver esagerato! -"Quando fai così...!"- Franco, di solito molto calmo, si stava innervosendo ma si controllò -" Va bene, vediamo da dove può essere entrato il ladro. La porta del balcone è chiusa dal di dentro e non ci sono segni di forzatura. Controlliamo la porta d'ingresso... Vedi BeEba, non c'è da preoccuparsi"- Aggiunse in modo conciliante e tranquillizzante -" Anche la porta d'ingresso è ben chiusa.. e poi l'allarme non ha suonato. Aspetta, vediamo se per caso non ci sia qualcuno nascosto da qualche parte..."- Fecero il giro di "tutto" l'appartamento, due camere più servizi, sessanta metri quadri, in pochi secondi. -"Tutto calmo, tutto tranquillo, non è successo nulla se non la caduta di un barattolo e la tua crisi di nervi... la tua insonnia... le tue paure... Beba, amore, quando ti decidi di andare da un medico? Devi risolvere questo tuo problema!"- Beh! Quando il marito le parlava così, dolcemente, evidenziando una sua...topica, andava su tutte le furie! Non ammetteva, non aveva mai ammesso che lei avesse potuto sbagliare... e lui lo sapeva, la conosceva... non poteva parlarle così... farla sentire in colpa. Non lo sopportava. Non poteva ribattere nulla, si sentiva impotente contro la calma mostrata dal marito, contro la sua tranquilla saggezza. Certo sapeva anche lei che era meglio se andasse da un medico... ma non le dovevano dire cosa fare... doveva deciderlo lei.. e poi, lei non era... non soffriva di nervi... erano semplici paure di donne... Beba, quarantacinque anni, non era proprio una bellezza. Magra, le ossa sporgenti un pò dappertutto, seno piccolo, alta un metro e settanta, capelli lisci e neri.. abbastanza corti, zigomi pronunciati, guance incavate, labbra grandi, mento forte, collo lungo... quando Franco le rivelò i propri sentimenti, quindici anni prima, quasi non ci credeva... pensava ad uno scherzo, l'ennesimo, delle amiche! Non se lo fece ripetere due volte, non se lo fece scappare.. e dopo quatto mesi di fidanzamento... convolò a giuste nozze! Anche Franco, però, non era uno splendore di uomo: tracagnotto, meno alto della moglie, con una incipiente calvizie, si presentò alla ragazza stretto in un busto mozzafiato, per nascondere un addome molto robusto. Mostrava molto più dei suoi 32 anni. Ma, come si dice, l'uomo non deve necessariamente essere bello, e fin qui i canoni erano rispettati. Per Beba aveva altre qualità: non aveva più i genitori, non aveva fratelli, non beveva, non fumava,.non giocava a carte o al biliardo, amava viaggiare. Non era un brillante conversatore, ma era un uomo onesto, calmo, riflessivo. Le sue parole erano sempre ponderate, mai una sbavatura. Era educato, dai modi gentili... ed aveva una buona posizione: ragioniere. Era direttore di un qualche ufficio comunale e proprietario dell'appartamento in cui viveva... Per una donna, ormai rasseganta a rimanere zitella, rappresentava il Principe Azzurro! Inoltre si era dimostrato, in seguito, un buon marito. Quello che si dice una pasta d'uomo. Eppure...! Eppure a Beba, quando lo sentiva parlare, così calmo, tranquillo, le saltavano i nervi! A nulla serviva il fatto che di solito, anzi sempre, l'uomo fosse dalla parte della ragione... anzi...! Anche quella volta Franco comprese lo stato d'animo della moglie, l'abbracciò, le fece delle coccole, le sussurrò delle paroline dolci e la donna si addolcì... cominciò a fare le fusa.. gli sorrise soavemente e rispose all'abbraccio. Ritornarono in camera da letto. Ormai erano quasi le sette, non avevano impegni ed il tempo non invitava ad uscire. Fecero l'amore, in modo tranquillo, senza raggiungere alti vertici di passionalità, ma ugualmente appagante per entrambi. Finalmente Beba si era placata, non avvertiva alcun nervosismo. Guardò pigramente la sveglia... le nove! -"Amore, hai visto che ore sono? Mamma mia come è tardi! Ci dobbiamo alzare..."- Nel frattempo accarezzava il petto villoso del marito, cercava di fargli il solletico... senza riuscirci, ma lui stava al gioco e fingeva di soffrirlo, suscitando nella donna risolini di compiacimento.. -"E perchè..? A chi dobbiamo dar conto? Non cucinare. Andiamo al ristorante... per una volta! E' domenica anche per te...! -"Mi hai convinto, ma non andiamo lontano... non ho voglia di andare in giro.. e poi mi sta venendo sonno..."- -"Brava, dormi. Intanto vado a farmi una doccia e poi torno a letto.. anch'io"- -" E no..! La doccia la facciamo insieme..."- -"Ma sentila..la sedutrice.. la mangiatrice di uomini! Ma non avevi sonno?"- -"No! Mi è passato"- Gli schioccò un grosso bacio sulla bocca e poi.. -"Vai a fare la doccia... maschione, ti preparo il cafè...!"- Si alzarono entrambi, mente lui dava luce all'appartamento, la moglie andò in bagno. Franco la seguì dopo poco. -" E no! Giù le mani... conservati per questo pomerigio..."- Sorrise Beba divincolandosi dall'abbraccio del marito che, sospirando si infilò sotto la doccia. La donna si recò in cucina. -" FRANCOOOO! "- L'urlo agghiacciante fece accorrere l'uomo velocemente. La trovò tremante, ferma appena oltre la soglia della cucina.. con la mano tesa verso la mensola ad indicare.. IL BARATTOLO DELLO ZUCCHERO...INTATTO...PIENO...E AL SUO POSTO..!!! -" Dimmi che non è vero... Franco..il barattolo era rotto per terra... dimmi che non ho sognato... Franco...Non sono matta...vero? FRANCOOOO! Ma che fai? Mi tocchi il sedere!!!??? Adesso smettila! Non è proprio il momento...!"- Piangeva..scossa da tremiti irrefrenabili... Franco la guardò..era ad un metro da lei e non l'aveva nemmeno sfiorata. Vide la sottana della moglie aggrinzarsi sul sedere come se qualcuno la palpeggiasse.. e non era lui... e non c'era nessuno...:" Dai smettila ...Franco..per favore! Ma nooo..! Che faiii???? Bastaa!"- L'uomo vide la sottana della moglie sollevarsi e le gambe della donna, chinata in avanti innaturalmente, di colpo si allargarono...! Qualcuno possedeva la moglie... analmente!!!! Gemeva la donna.... ma tutto si smorzò in un rantolo di piacere! Chissà come riuscì a mantenersi calmo... Non ebbe il coraggio di dire che non era lui..sarebbe impazzita! Allora si lanciò su di lei simulando una passione mai provata prima...l'abbracciò con calore.. accarezzandola dapperutto.. per confonderla.. per non darle tempo di riflettere e di contare, di vedere le mani che la stavano accarezzando, che le strizzavano il seno. Quando la sottana ritornò pendente in modo naturale, la prese fra le braccia e la portò in camera... sotto il grande crocifisso che avevano alla testa del letto... e la fece sua.. ancora una volta.. con violenza.. con furore... guardandosi di tanto in tanto alle spale.. senza badare alle rimostranze della donna... quasi violentandola... -"Ma sei uscito matto...! Non ti ho mai visto così... Hai appena finito.... poco fa!"- Franco sospirò di sollievo... era riuscito a far dimenticare alla moglie lo spavento provato..era riuscito a non farle capire che non era stato lui ad... accarezzarla.. -"Dai..vestiti presto! "- -"Ma che ti ha preso... Franco... ti senti bene...?"- -"Sto bene..solo che oggi voglio che sia una giornata diversa dalle altre.. da ricordare... Vestiti... tieni, mettiti questo. Mi piace vederti con questo vestito..."- Porse qualcosa preso a caso dal guardaroba... -" Anzi... non scendere dal letto... ti voglio vestire io... non l'ho mai fatto..."- _"Ma amore...tu stai male.."- -"Stro benissimo invece... ti desidero ancora..sei tutto per me..ed oggi ho avuto il coraggio di dimostrartelo... sono un porcellone... ti voglio vestire io... ti voglio toccare...accarezzare...Beba ti amo da impazzire... fammi fare..!"- Riuscì a vestire la moglie sempre più frastornata ed un pò impaurita... ma ancora una volta con baci e carezze, riuscì ad assopire i suoi timori. Poi sempre tenendola abbracciata, dedicandole dolci attenzioni, spingendola verso la parete del crocefisso, si vestì anche lui...-"Amore "- Le disse dolcemente... ma in modo da non esere contraddetto.. -" Mi sono accorto che è tardi.. se non ci sbrighiamo perdiamo la Santa Messa... Dai corriamo, forse ce la facciamo... Don Mario ancora non avrà incominciato la funzione. Ormai Beba era straconvinta che il marito fosse in preda di qualche raptus, non osava contraddirlo. Si lanciarono di corsa verso la porta di casa. La donna notò che Franco, pur tenendola stretta, si faceva il segno della croce ripetutamente, sin dentro l'ascensore, sin dentro il box.. e smise solo quando, sgommando, si allontanò velocemente dal palazzo. -"Franco mi vuoi spiegare...hai qualcosa? Non nascondermi nulla... non sei normale.. che ti succede?"- Franco pensava febbrilmente a cosa rispondere, doveva inventare, non poteva certo dirle che era stata sodomizzata da uno spirito... da un fantasma... non sapeva neppure lui da chi -"Scusami tesoro"- riprese a stento la padronanza della sua mente -" Non so cosa mi sia preso... Lo sai che ti amo.. che mi piaci... che mi ecciti. Di solito riesco a dominare i miei istinti, ma stamattina... eri speciale. Vedi ..si avvicina Natale... e tutto ieri ho pensato ai miei genitori, a quando ero ragazzo e per la prima volta mi sono mancati. Forse sarà stata questa, per me, nuova sensazione che mi ha spinto ad affogare in te questo improvviso senso di vuoto... a colmare con il tuo amore... anche fisico, quello che non ho più. Poi cara, è da parecchio tempo che non li commemoro, che non gli dedico una preghiera. Per questo voglio andare a Messa... Anzi parlerò con Don Mario.. per dedicare loro una bella Funzione in suffragio. Saranno contenti... e poi fra poco è Natale... non dobbiamo essere più buoni?"- Terminò il suo discorso con un bel sorriso, aperto, sincero ad uso e consumo dela moglie, sperando di essere stato convincente. Era stato teribile quanto successo in casa... e si sarebbe fatto ammazare piuttosto che rivelarglielo. La Messa non era ancora incominciata. Presero posto fra le prime file, poi Franco si allontanò in cerca di Don Mario... per la Messa da organizzare. -" Mi scusi Don Mario... ho urgenza di parlarle..."- Vedendo il viso preoccupato e sentendo il tono angosciato, l'interpellatpo, anche se prossimi alla Funzione, lo accolse.. -"Signor Franco! Da quanto tempo non la vedevo.. la sua signora è con lei? Brava donna.. è presente tutte le mattine alla funzione delle nove. Brava e santa donna. La vedo preoccupato...spero che non sia successo nulla di..."- -"Don Mario, anche se non frequento assiduamente la sua Chiesa, mi conosce e sa se son tipo da impressionarmi oppure no..."- Gli raccontò tutti gli eventi strani della notte e della matina... cocludendo...-"Questo è tutto! Desidero che mi amoglie non ne venga a conoscenza... non lo sopporterebbe.. ne soffrirebbe psicologicamente. Sino ad ora ho avuto fortuna e sono riuscito a distrarla, a non farla ritornare con la mentre sugli ....episodi. Non è stuipida... e capirebbe anche lei..alla fine! Mi scusi la crudezza...Padre...due mani sono due mani... ma lei era accarezzata da quatro... ed io vedevo dove si posavano... dove premevano...dove stringevano... inoltre è stata posseduta in modo..inusuale.... è stato terribile Padre! Mi aiuti... aiuti mia moglie... ho paura di ritornare a casa...!"- Il prete ascoltò in silenzio, guardò con attenzione l'uomo. Lo conoscevva, era un uomo calmo, tranquillo, positivo. Aveva molto sangue freddo, sapeva controllare le proprie emozioni in ogni occasione! Si, lo conosceva! Non poteva aver immaginato tutto. Era sicuro, se diceva di aver visto... doveva credergli. Non era un tipo suggestionabilel...Per niente! -" Non ti starò a parlare di fede. Tu ne hai da vendere anche se non vieni in chiesa. Solo chi ha fede può pensare ad un crocefisso come scudo. Non so cosa fare.. ma conosco un Gesuita che sicuramente lo saprà. Ora vai di là, da tua moglie, e partecipate alla Santa Messa. Adesso telefonerò in convento sperando di trovare la persona giusta. Se ti farò un segno... tu vai al primo confessionale sulla destra, sarà lì ad attenderti. Di a tua moglie che senti il bisogno di confessarti... anzi ti consiglio di farlo veramente.. oltretutto ti farebbe scaricare la tensione accunulata. Ora vai da lei...come hai detto... è meglio non lasciarla sola!"- Durante la funzione giunse il segno convenuto e Franco andò a... confessarsi. _"Salve Padre...sono Franco"- -"Fratello, so tutto. Don Mario mi ha racconato...io sono Frà Crispino... dimmi, durante...."- Le domande e le risposte si susseguirono in modo rapido..-" Mi puoi dare le chiavi dell'appartamento...? E' necessario un mio intervento subito.Tu e tua moglie state lontani... visitate chiese ... musei... andate al cinema ...a teatro... dove volete... ma non dovete entrare in casa prima delle 20 di stasera... ed in compagnia mia o, come sarebbe augurabile, di Don Mario. In tal caso vorrebbe dire che il Signore mi ha dato la forza di sconfiggere il Maligno..."- -"Ma allora lei sa......."- -" Si, lo sospetto.. ma è opportuno che tu non sappia, per la riuscita stessa del tentativo. Ora dammi le chiavi e vai... Ego te absolvo in nomine Patri et... "- Franco tornò a sedersi accanto alla moglie. L'esorcista lasciò il confessionale e si avviò verso l'altare dove Don Mario stava celebrando, si inginocchiò velocemente, segnandosi e facendo un segno d'intesa con il prete... La Messa volse al termine e Don Mario comunicò che sarebbe andato per il quartiere a benedire le case in occasione del vicino Santo Natale... -"Le benedizioni inizieranno dalle ore 20 a cominciare dal palazzo sito in via.... nr...."- -" Ma è casa nostra! "- esclamò Beba -"Come cara? "- -" E' casa nostra, incomincia dal nostro palazzo". -"Bene! Facciamo così allora... ce ne stiamo in giro a divertirci sino alle sette, poi veniamo qui in canonica, così potrai accordarti per la Messa... io sono poco pratico di queste cose...i fiori..gli addobbi... pensaci tu con Don Mario, poi possiamo portarlo in macchina sino a casa... gli risparmieremo della strada e del freddo... Che ne dici?"- -"Si mi piace..facciamo così. Mi avevi prmesso un giorno speciale... anche il prete in machina! Quando ti ci metti...!!! "- -"Perchè...porta male?"- -" Ma daiiiiii...!"- La giornata trascorse veloce fra ristorante..Luna Park... Pub, poi giunta l'ora designata, alle diciannove raggiunsero la chiesa dove Don Mario stabilì i particolari della funzione religiosa con Beba e passò furtivamente le chiavi di casa a Franco, facendogli un segno tranquillizzante... -" Visto che siete così gentili di darmi un passaggio, comincerò dal vostro appartamento. Darò una Benedizione particolare...."- Il prelato entrò nell'appartamento facendo segno alla coppia di restare sul pianerottolo. Benedisse tutte le stanze, la cucina... cosparse di incenso anche lo sgabuzzino ed il bagno. Uscendone fece un segno d'intesa a Franco. Mentre Beba si fermava in corridoio a recitare le orazioni, Franco entrò in bagno e vide sullo specchio una scritta di colore rosso sangue...


Spruzzò lo specchio di alcool, prese un asciugamani e strofinò vigorosamente, fino a far scomparire anche il più piccolo alone... poi appoggiò il capo su quella liscia superficie e scoppiò in un pianto liberatore......
FINE