I Miei Racconti







LA DOMENICA


Due figli maschi, minorenni, studenti, Mario di 16 e Franco di 14 anni. Amanti entrambi dello sport. Franco andava pazzo per il calcio, Mario per il ciclismo. Avevano diviso in parti uguali le pareti libere della loro camera: da una parte poster di calciatori.. dall’altra... campioni di ciclismo. E fin qui niente di male, tutto regolare per ragazzi della loro età che, oltretutto, studiavano con profitto..
Le difficoltà incominciavano la domenica. Mario doveva partecipare alle varie corse per esordienti, mentre Franco doveva andare a giocare nei paesi dell’hinterland con la "sua" squadra. Il loro problema era che avevano un solo padre.. ed una sola macchina....
Tutti i sabato sera erano storie a non finire...
-“Tocca a me che sono il più grande, la macchina di papà mi serve per la bicicletta di scorta... e le borracce...”- .
-“ No, io sono il più piccolo e papà mi deve accompagnare allo stadio, mi deve accompagnare con i vestiti puliti .. e poi come faccio tornare a casa.. tu puoi sempre farlo in bicicletta !”-.
E giù litigi a non finire... Non ne potevo proprio più! A volte riuscivo con l’aiuto di altri genitori ad accontentare entrambi, a volte grazie ad orari differenti... riuscivo a sopperire ad entrambi i bisogni....Immaginatevi che domeniche movimentate mi dovevo sobbarcare per amore dei figli
! Ma il colpo di grazia me lo diede mia moglie...
-“ Caro, per un po’ di tempo, la domenica mi "devi" accompagnare da mia madre... ha una certa età e non sta troppo bene....”-.
-“ Ma cara.. tua madre sta a circa 200 chilometri, ci vogliono più di quattro ore per andare e tornare.. se va bene... come faccio con i ragazzi? Vai col treno o con la corriera!”-.
-“ Già, così arrivo, la saluto e me ne ritorno. Ha bisogno della mia compagnia. Non sta beeeneee!!! E poi una volta alla settimana avrò pure il diritto di vedere mia madre, di stare con lei una giornata! “-
Mi sentii crollare il mondo addosso. Naturalmente a nulla valsero le mie rimostranze. Non c’era niente da fare! Vinse lei ... come sempre!
Quella settimana, mentre ero in ufficio, pregavo, più del solito, che i giorni non passassero mai.... Ed invece... Lunedì.. Martedì.. inesorabilmente Mercoledì.. Giovedì ed infine tragicamente Venerdì. Sentivo i miei colleghi che progettavano week-end fantastici, rilassanti ai monti o al mare o di sano completo relax ...senza contare poi Ugo che, carognescamente, se ne usciva con -“ Se qualcuno si azzarda a svegliarmi prima di mezzogiorno.. lo ammazzo...”-.
Purtroppo giunse anche la domenica.. la stramaledettissima domenica. Mi ero organizzato: telefonini "carichi" per me e i ragazzi... Dovevamo essere rintracciabili... in ogni momento! Sveglia alle quattro! Partenza con la moglie... arrivo alle 6 circa dalla cara suocera... saluti, baci, caffè e via di ritorno a casa. Questa volta mi ci vollero tre ore! Mario mi attendeva ansiosamente...
-“ Papà e già tardi...sono passate le nove la corsa inizia alle dieci.... e ci vuole tempo per arrivarci.... !”-
Battei tutti i record di velocità cittadina. Evitai per un pelo non so quanti pedoni e motorini. Attraversai col rosso non so quanti semafori... ma alle 9 e 45 minuti ero a destinazione... giusto in tempo per la punzonatura...
Driiiiin.. il telefonino.... Era Franco ... il piccolo adorabile Franco!
-“ Papà fai presto... che a mezzogiorno devo essere a.....e poi devi far da mangiare “-.
Pure... !!!
Risalito in macchina, ritornai a casa, sudato, accaldato, inc.... come non mai, misi giù due spaghetti per il frugoletto. Mi cambiai e via di corsa. Alle 11 e 55 facevamo il nostro ingresso trionfante negli spogliatoi.
-“ Ma insomma ..è questa l’ora di arrivare.... ?”-.
Vaffa......!
Di nuovo in macchina, riattraversai tutta la città per andare a prelevare, in un paese vicino, l’asso del pedale. La corsa per lui era finita.. aveva forato due volte... e la seconda ruota era in macchina con me! Ineluttabilità del destino... ! ! !
Caricati bici e figlio tornammo a casa, gli piazzai un piatto di pasta sotto il naso e risalii in macchina. Alle quindici e quaranta arrivai allo stadio. Trovai Franco seduto su un masso ad attendermi.
-“ Ma quanto ci hai messo papà! Sono tutti andati via! Abbiamo perso 6 a 2 ”-.
Amen... !
Alle diciassette e trenta circa arrivammo a casa e mi accorsi dai brontolii del mio stomaco che non avevo mangiato nulla! Mi feci un panino con.... una ricca insalata e finalmente mi sprofondai nella poltrona. Ero stanco morto!
-“ Papà !“- Mi gridarono insieme i miei due angioletti -“ Papà, hai dimenticato la mamma.. devi andare a prenderla! “-.
-“ Venite con me ?.. La nonna sarebbe contenta e poi mi fareste compagnia!”-.
-“ Mica siamo matti .. con sto’ caldo! E poi sai le code! No grazie, siamo stanchi, dalla nonna ci andremo un’altra volta.. salutala per noi !”-.
Che cari ragazzi... !!!! Grrrr..! Alle diciotto in punto risalii in macchina per ridiscenderne alle 21 e 45, trovando mia moglie adirata per il ritardo... la mattina sarebbe dovuta andare al lavoro.. ! LEI... !
Come Dio volle arrivammo a casa alle 2 di notte. Sembrava che tutta la città fosse sulla nostra strada... in fila. E per di più avevo dovuto sopportare le lamentele della mia dolce consorte sul mio operato.. per la mia disorganizzazione.
Feci appena in tempo a puntare la sveglia alle sette e ad appoggiare la testa sul cuscino che quella maledetta si mise a suonare come una dannata....
Era già mattina... Dio Santo.. era già mattinaaaa.. ! ! !
Giunsi in ufficio con due occhiaie.... ! La Susy mi guardò e con un risolino....
-“ Eh, il ragioniere!... Tutta casa e famiglia! Non mi verrà a dire che quegli occhi lì sono a causa di sua moglie! Non doveva lasciarla dalla suocera.... ?”-

L’avrei strozzata...... !

FINE