I Miei Racconti







LA VEGGENTE


Camminava lentamente, rasentando i muri dei palazzi, avvolta in un telo grigioverde per ripararsi dalla pioggia battente di quel pomeriggio d’estate.
La vecchia Margie, sentiva il peso dei suoi 67 anni, la maggior parte trascorsi sulle strade di New York, dormendo sulle panchine dei parchi o nei cunicoli della metropolitana.
Era la Regina. Si, la Regina dei barboni della città... aveva il dono di leggere il futuro e scovare nel passato in un palmo della mano. Diceva sempre che la vita era racchiusa in un pugno chiuso e che solo lei poteva discernere fra quelle linee.. che gli altri erano ciarlatani, tutti... che facevano ricorso alla psicologia, che sapevano trarre dal viso delle persone, dal loro comportamento, dal loro vestito, le ansie, le paure, le speranze che fingevano poi di leggere nelle linee della mano. Lei invece non voleva vedere in viso gl’interlocutori... non voleva sentire neppure le loro voci. A volte addirittura si incappucciava con un panno spesso e nero per non vedere il volto di chi le stava davanti.
Fra i “bohemiens“ della città era temuta più che rispettata, era temuta perché aveva il “potere“, perché era l’unica che “aveva la vista“.
Margie invece, per suo conto, non aveva nessuna intenzione di fare del male a chicchessia, per lei era un modo come un altro per racimolare qualche dollaro. Quante volte aveva mentito... per non rattristare donne, uomini che guardavano in lei con speranza.. aspettando una parola che avrebbe dissipato le nubi nero del loro futuro!
Si fermò sotto la pensilina di un negozio, che data l’ora tarda era chiuso... altrimenti l’avrebbero cacciata via. Li poteva capire.. con i suoi vestiti laceri e sporchi, con quel cattivo odore che emanava avrebbe allontanato i clienti! E’ troppo facile essere puliti quando si ha a disposizione acqua calda e sali da bagno a volontà, voleva vedere gli altri lavarsi con l’acqua delle fontane, in pubblico, e poi per non parlare delle ritirate...
Ma non serbava rancore. In fondo quella vita l’aveva scelta lei. Difatti tanti anni fa, quando ancora era giovane, aveva ricevuto una proposta seria di lavoro da un tizio, un boss di Cosa Nostra: le aveva proposto di diventare la sua consigliera personale, le aveva proposto vitto e alloggio più un mensile abbondante per farsi leggere la mano prima di ogni suo affare, per avere l’esclusiva. Ma lei aveva rifiutato, aveva preferito la sua libertà.
Non ne conosceva altre di libertà se non quella di scorrazzare senza meta fra le strade della città, ricevere soldi da gente comune, litigare con i poliziotti di quartiere, schivare i sassi che le lanciavano i teppistelli di strada. Era la sua vita, forse non l’aveva scelta, ma si era talmente abituata che viverne un’altra... no, non si sarebbe sentita a suo agio.
Aveva un solo rammarico: sua sorella Sally. Aveva una sorella. Oh... lei non faceva la sua vita, abitava in una casa vera, aveva un lavoro, un marito e probabilmente dei figli. Non la vedeva da quasi trent’anni, da quando aveva deciso di seguire un uomo, un camionista, di cui si era innamorata. L’aveva rivista una sola volta dopo alcuni anni, ma Sally, aveva fatto finta di non conoscerla! Si vergognava.... !
Assorta in questi pensieri non si era accorta del trascorrere delle ore e che aveva smesso di piovere. Ormai era sera e doveva affrettarsi per trovare una panchina libera al Central Park.
Mentre raccoglieva il suo fagotto si sentì chiamare da una voce giovane:
-“ Margie... Margie... Sei Margie non è vero ? “-.
Era una giovane ragazza dal viso simpatico e sincero in compagnia di un giovane dall’aspetto gioviale ed onesto.
-“ Senti ci potresti leggere la mano a me e al mio ragazzo ? Fra un anno forse ci potremo sposare e vorrei sapere come...“-.
-“Non dirmi niente, ragazza, ti svelerò il futuro a te e al tuo ragazzo per soli cinque dollari ... anticipati !”-.
Ottenuti i soldi si appartarono in un viottolo laterale e chiudendo gli occhi prese la mano della ragazza. Con gli occhi chiusi e accarezzando lievemente il palmo con i polpastrelli delle sue dita ne seguì ogni linea, ogni scanalatura ripassandoci sopra più volte ed aggrottando le ciglia...
-“Allora .. che mi dici... ? “-.
-“Non darmi fretta ragazza....Nancy. Il tuo nome è Nancy e a metà settembre del prossimo anno sposerai un ragazzo di nome Albert...”-
E qui si interruppe in preda ad un tremore improvviso.
-“Cosa c’è Margie...cosa hai visto.. qualcosa di spiacevole? Sei brava sono i nostri nomi... quelli...cosa c’è Margie...? Dicci”-.
La vecchia fece forza su se stessa per non gridare. Quello che aveva letto l’aveva sconvolta. Quella ragazza, Nancy.. era sua nipote! La figlia di sua sorella...e sarebbe morta lo stesso giorno del suo matrimonio, insieme al suo ragazzo, in un incidente aereo, all’inizio del viaggio di nozze!
-“Non sposatevi.... non vi dovete sposare.....a settembre.... rimandate il matrimonio di un paio di mesi...”-. E qui fu costretta a mentire -“ Albert riceverà in settembre.... una proposta di lavoro molto allettante.... sarebbe peccato rifiutarla per sposarsi... lo potrete fare più tardi, quando già avrà avuto quel posto...oppure sposatevi ma rinviate la partenza! E' importante!”
-"Pronunciò quest'ultima parola con tutta l'intensità possibile. Finalmente aprì gli occhi per guardare il viso dei due giovani.... e lesse nei loro occhi incredulità e scherno...!
-“ Ma che dici, vecchia megera ! “- Sbottò il ragazzo -“Non rinvieremo un bel niente.... il lavoro! C’è l’ho già un lavoro! Mio padre è proprietario di dieci negozi.. ed io sono il suo unico figlio, nessuno potrà offrirmi di meglio... sarò io il padrone di tutto! Andiamo via Nancy, ti avevo detto che sono tutti imbroglioni...”-
Si allontanarono maledicendo la vecchia...
Margie non li sentiva più... piangeva, non poteva fare nulla per loro, aveva tentato... Questo era il lato brutto di questo suo potere: sapere cose... e non poter far niente per evitarle. La gente era disposta a credere solo se le si raccontava cose piacevoli... ma se le si metteva in guardia contro cose spiacevoli... ti maledicevano. Come quei due ragazzi... come sua NIPOTE! Sempre avrebbe voluto soffrire, morire, al loro posto. Non poteva farci nulla! Non le credevano... mai! Per questo in simili situazioni, cinicamente, mentiva. Ma quella era sua nipote... sua nipote ! Maledizione!
Visse con questo dolore nel cuore i lunghi mesi che la dividevano da quella data. 15 Settembre dell'anno successivo. Margie si aggirava nervosamente nei pressi degli uffici del ’Tribune City, un giornaletto locale, quasi di quartiere, che riportava solo notizie locali. Aspettava l’uscita dell’ultima edizione. Un dipendente del giornale la riconobbe e su richiesta le regalò una copia. Frettolosamente lesse la prima pagina:
----------------------------------------------------------------------------------------------------- UN AEREO PRECIPITA E BRUCIA SULLA PISTA : TUTTI MORTI (80) All’interno l’intervista ad una giovane coppia di sposi che all’ultimo momento hanno rinviato il viaggio di nozze:”Dobbiamo tutto ad una veggente” - (Serv. a pagina 4) - -----------------------------------------------------------------------------------------------------
Margie si strinse il giornale al petto e piangendo mormorava -“ Mi hanno creduto.... Grazie Dio... GRAZIE DIO....... !”-

FINE