I Miei Racconti







LAURA


Laura! Era il suo pensiero fisso! La sognava di notte, pensava a lei di giorno, sul lavoro, a casa... con la moglie! Laura! Era diventata un malessere, quella ragazza gli avrebbe procurato un esaurimento nervoso. Quando stava con lei, non riusciva a parlarle, a esternarle il suo sentimento. Solo un freddo ed asettico comportamento da colleghi di ufficio...lei segretaria del capo e lui suo primo collaboratore... Era una situazione insostenibile, per lui, giovane manager con un futuro radioso, con uno spigliato senso degli affari, con un comportamento spregiudicato... sempre al di fuori degli schemi, pronto a stupire, per poi perfezionare i suoi piani e....vincere! Aveva ai suoi piedi bellissime donne che, per un suo aiuto, erano pronte a... tutto, cercavano di sedurlo e lui, Ernesto, si beava delle loro attenzioni prendendo sempre... tutto non promettendo nulla... concedendosi con sussiego a quelle belve fameliche, senza dare nulla in cambio se non... se stesso! Eppure, quando si trovava in presenza di Laura... la spregiudicatezza, l'intraprendenza... veniva meno... a volte, addirittura, balbettava! Laura era una giovane donna, intorno alla trentina, nubile, spigliata, indipendente. Viveva da sola, pur avendo ancora i genitori, in un piccolo appartamento nel centro di Milano, nei pressi di piazza San Babila. Vestiva sempre con abiti sobri, gonna e giacca castigati, scarpe con tacchi normali, mai vista in pantaloni, occhiali ed una immancabile cartella fra le mani. I capelli? Gli occhi? Ernesto faceva uno sforzo per ricordarli... Amava, desiderava alla follia quella ragazza... ma riusciva a mettere a fuoco con difficoltà la sua immagine. L'unica cosa che gli veniva in mente, immediatamente, pensando a lei, erano le sue labbra carnose, ben modellate, sempre aperte al sorriso e la voce... melodiosa , calda, soave, leggermente roca, eccitante! Quando parlava, non gli importava cosa dicesse, le sue parole diventavano una carezza dell'anima, un continuo messaggio erotico ai suoi centri nervosi! Quella mattina era stato convocato, su sua richiesta, dal Capo, e con lui, inevitabilmente, ci sarebbe stata lei... a condizionarlo, anche se involontariamente. Era una riunione speciale! Si doveva dare una svolta al futuro dell'azienda, prima che venisse inghiottita dalla crisi generale. Aveva un piano che avrebbe anticipato i tempi, spiazzando la concorrenza, con il fine ultimo di accaparrarsi ll'esclusiva, della produzione e la distribuzione di un nuovo prodotto in tutta l'Italia...e, sperava, in Europa. Un prodotto che aveva avuto molto successo in America ed in Giappone, ma che non era ancora arrivato in Europa. Se fosse andato secondo le previsioni, avrebbero potuto... l'azienda sarebbe diventata la numero uno del continente, con inimmaginabili e positivi riscontri economici. Però, come tutte le cose allettanti, l'operazione era rischiosa, doveva far ricorso a tutto il suo talento per convincere il capo, ... bastava una semplice "soffiata", un'allusione anche velata... perchè l'affare andasse in fumo a vantaggio di altri. Per questo motivo non aveva parlato con nessuno del suo progetto. Per questo aveva chiesto lui quella convocazione... a quattrocchi col capo, escudendo il Consiglio di Amministrazione! La concorrenza aveva già sguinzagliato i propri segugi per rubargli l'idea. Non aveva niente di scritto.. i documenti erano facilmente asportabili... copiabili! Aveva tutto nella sua mente! Si! Quel pomeriggio aveva bisogno di tutta l'eloquenza, di tutta la propria lucidità di esposizione per convincere il capo! Ma la presenza di Laura, lo presentiva, lo avrebbe messo in imbarazzo, lo avrebbe privato della disinvoltura necessaria per un momento tanto importante. Era seduto alla scrcivania, nel suo ufficio cercando di rimettere insieme le sue idee, quando, improvvisamente: -" E' permesso... dottore?"- Era Laura, vestita di scuro e con una cartella rossa sotto il braccio. Entrò senza aspettare la risposta ed andò a sedersi sulla poltrona, di fronte al... "dottore" che deglutiva a fatica. -"Mi scusi l'ardire.. dottore. So che per lei, oggi, è un giorno importante. Ho notato, come dire, l'imbarazzo che prova in mia presenza. Non vorrei causarle dei danni. Mi comprenda...io andrei via volentieri, mi farei sostituire da Marisa, ma il Commendatoe vuole assolutamente che io sia presente. Se c'è qualcosa che ha contro di me... una antipatia... delle rimostranze, se ne liberi adesso, me lo dica apertamente. Se ha qualhe dubbio sul mio operato.. non si faccia scrupoli, me ne parli, me lo dica. Non mi offendo mica sa? Anzi apprezzerei la sua sincerità. Una cosa è importante: l'azienda non deve perire! Siamo sull'orlo dell'abisso! Lei se ne è accorto e sta cercando di salvare il salvabile, anzi sono sicura che ha trovato la soluzione per venirne fuori. Per questo sono qui! Si liberi del suo imbarazzo, dica quello che pensa di me, senza paura, poi si sentrà meglio e non avrà nessuna probòema a perorare la sua causa..."- Ernesto rimase allibito alle parole della ragazza.. e per la prima volta fece attenzione ai colori dei suoi occhi, velati da leggere lenti, ai suoi capelli castano chiaro. Si soffermò ad ammirare il volto cordiale e simpatico, arricchito da un sorriso meraviglioso e, per la prima volta, si soffermò a lungo sulla dolce linea del suo corpo... sulla rotondità delle ginocchia ma, soprattutto, fu colpito, ancora una volta, dalla sensibilità, dall'intelligenza... dall'intuizione di quella donna... -"Si-signorina Laura... apprezzo la sua iniziativa. Vuol sapere perchè io sia così imbarazzato in sua pre-presenza.. tanto da balbettare? -"Mi dia del tu.. dottore, le sarà più facile parlare... sfogarsi.."- -" Va bene..anche tu però... Senti.. vuoi sapere perchè... Strano che una ragazza in gamba come te non l'abbia ancora capitop..."- Le parole cominciavano a uscirgli fluenti come sempre -" Non credo che tu stia fingendo, che tu stia interpretando la parte dell'ingenua fanciulla... non sei il tipo.. Vuoi la verità? Eccola. Mi sei entrata dento il cuore, nell'anima, il pensiero di te è diventato un tormento. Sei con me ogmi minuto della mia giornata, ti vedo sempre nei miei sogni, nei miei desideri più audaci. Se non l'hai ancora capito... sono cotto di te! Ti amo, ti desidero da impazzire e come un ragazzino non trovavo il coraggio di dirtelo...."- -"Anche io.."- -"Coooosa...?"- -"Anche io provo le stesse cose nei tuoi riguardi... e mi domandavo quando ti saresti deciso a parlare..."- Ernesto aprì l'interfono e alla sua segretaria :. -" Signorina, dica al Commendatore che per inattesi ed importanti sviluppi inerenti la nostra riunione , non potrò intervenire prima di due ore. Trovi lei le parole giuste... e non passi nessuna telefonata. Non ci sono PER NESSUNO...!"- Si avvicinò a Laura che, nel frattempo, si era tolto gli occhiali, si era alzata dalla poltrona ed aveva posato con cura la cartelletta rossa... Si abbracciarono baciandosi appassionatamene.. con furore... lasciandosi cadere sul divano... Trascorsero in una nuvola di sesso ed estasi, un'ora abbondante, dando sfogo alla passione ed al desiderio trattenuti sino ad allora. Altro che segretaria perfetta! Ernesto scorpì che sotto l'aspetto del robot.. si nascondeva una donna di fuoco...appassionata..capace di slanci, di iniziative impensabili anche per lui.. che pure non era di primo pelo. -"Ma come facevi a fingere indifferenza.. ad essere così maledettamente impersonale... glaciale..professionale?"- -"Ernesto, tesoro, il lavoro è importante...ed i sentimenti sono un'altra cosa... bisogna tenerli separati.. per non soffrire per l'uno o per gli altri..". Intanto si rivestiva... mettendo in ordine i capelli, indossando la gonna... la canmicetta... in pochi miuti era tornata quella di sempre: Laura, la segretaria perfetta, il...robot! -" Su dottore faccia in fretta che ci aspettano alla riunione..."- -" Come... dottore...? Dopo quello che...."- -"Ernesto, amore, adesso dobbiamo rientrare nell'ufficialità dei nostri riuoli... io una segretaria, tu un manager! I sentimenti ed il lavoro non vanno mischiati... ricordalo... In privato saremo due focosi amanti"- Le uscì un risolino di soddisfazione -"Ma in publico dovremo rispettare i notri ruoli... e poi non dimentichi... "Dottore", che lei è felicemente sposato... ed all'inizio di una brillante carriera! Adesso non ha bisogno di scandali...! Si aggiusti la cravatta...Dottore.. il Commendatore ci aspetta..."-