UN VIAGGIO NEL SOGNO
( vuoi venire con me? )


Ai confini del mondo
c'è un'isoletta a tutti ignota
....è lì che vorrei andare.

Il sole la bacia ed il mare l'accarezza lieve
Un'altura ricca di verde si erge sulle sabbie
bianche e fini, dolce contrasto,
gareggiando con le onde in disegni nel vento.

E' li che vorrei andare con te

Sorridere del nulla, della serenità raggiunta
bearsi di spensierate corse per poi lasciarsi andare
e sulla sabbia godere dell'azzurro cielo
inebriarsi del sole ....il passato in dissolvenza...

Vuoi venire con me?

Ci tufferemo nelle onde giocando con la spuma
con una canna appuntita coglierò argentei guizzi
Troverò datteri e cocco e ne berremo il succo
l'albero del pane ci donerà i suoi figli

Vuoi venire con me?

Domeremo l'altura e seduti sul suo picco
vedremo il sole annullarsi nel verde
vedremo il rosso vincere l'azzurro
vedremo l'astro d'argento divenir regina

Vuoi venire con me?

Conteremo le stelle mano nella mano,
daremo loro un nome....ce le faremo amiche
Con occhi di bimbi, su giacigli di foglie,
racconteremo fiabe di vite nostre... lontane

Vuoi venire con me?

Ascolteremo il canto della notte, attenderemo il sonno
la mente, il cuore...calmi
Vedremo la bianca dea sconfiggere le stelle
Trionfo di luce... e noi nel mezzo
Vuoi venire con me?









VORREI ESSERE UN GABBIANO

Vorrei esser bianco gabbiano
per volare su spuma di mar senza problemi,
per fuggire l’onda di vita che sembra voler ghermirmi,
per allontanarmi da riva dove doveri imperano e responsabilità,
per non provare rabbia per mia vita grama,
perché son stanco di combattere, solo, sempre,
perché son stanco di nascondere tormenti miei e sorrider sempre, comunque.
Vorrei esser bianco gabbiano
per sfidare il sole, il mare, il vento a restituirmi serenità perduta,
per parole non udir tristi e pianti e sofferenze immani,
per non cader anch’io nel buio d’atroce dolor,
per fuggire da un mondo che mi ripugna,
per raggiungere un’isola lontana, dove tutto è pace,
perché sono stanco, stanco, stanco e stanco ancor,
per non crollare all’improvviso e tutto travolger in mia caduta.
Vorrei esser bianco gabbiano
per volar da lontani amici e rider con lor, celiar e non pensare a vita,
per allontanar gente vicina che da me attende soluzioni,
per trovare alcun che i miei nodi sciolga…
Vorrei… ma bianco gabbiano non sono e capo chino a greve peso.
Dove mago trovar che sappia operar lo scambio?
Illuso io spero ancor e non m’arrendo!
E fermo io ristò ad affrontar eventi,
chè piede cede, ma il cor è forte!





UNO STRANO NATALE

Aspetto con ansia gioiosa
il Giorno
Mi preparo festoso alla lieta novella
Il miracolo al mondo sorride
Cerco il mio cuore
per donarlo al Signore
Ma nella Sua Casa
non trovo riparo
Fanciulli vocianti
rimpiangono il gioco
L’umana vanità celebra il trionfo
Lontane odo parole
di un prete ormai vinto
Fuggo allibito dal turpe mercato
Raccolto il Sagrato mi vede
Commosso un pensiero elevo
chiedendo perdono
Percorro pentito tristi sentieri
La sede intuisco di un giusto silenzio
Vite perdute mi fan compagnia
L’animo apro a calde preghiere
Gli occhi al cielo alzo
e vitreo incontro lo sguardo
di una foto sbiadita
Celebrare la vita nel regno dei più
Che strano Natale è mai questo !