Racconti Brevi

I RACCONTI DELLA QUERCIA




V'è una quercia
che sovrasta il cuore
Radici sue
tutto avvolgon
l'animo mio
e l'ombrose fronde
a me danno riparo
E' grande e forte
e vincerà il mio tempo
Ad ogni suo stormir
è un dirmi t'amo....




CIAO...!




Passano gli anni.... e come per gli umani anche per la quercia venne l'inverno della vita sua.
Rigogliosa e forte non era più come un tempo: le fronde sempre più rade più non giocavano col vento ma ne eran spazzate via per un male oscuro.
Era ammalata... nel tronco nascondeva tristi presagi, le foglie annunciavan una fine vicina. Le notti passate da sola, senza gli amici che in lei non trovavan più riparo e sicurezza, però le facevan più male...
Un mattina accanto a lei si fermò un'auto... ne discesero un uomo sui trent'anni ed un cane.
-"Mollica...stai qui!"- fù il richiamo per l'animale.
Antonio si avicinò all'albero, ne toccò il tronco e gli rimasero fra le mani alcuni pezzi ormai putridi...
Guardò le foglie in alto....gialle rinsecchite.. malate! Si chinò a raccoglierne da terra. Puntini gialli e fori le segnavano tutte!
-"Non c'è più niente da fare"- Pensò -"va abbattuto prima che la malattia si diffonda attorno!"-
Un sospiro...- "Mollica vien qui...! Tu non sai.... ma qui io incontrai tuo padre.... hai il suo stesso nome"-
Accarezzò il cane come se fosse un altro..di un tempo passato. Memorie..! Si vide fanciullo piangere abbracciato a quell'albero... Rivide il nonno, sentì la sua voce: - " è una quercia... si chiamano ghiande.."-
Malinconie di un tempo ormai andato! La sua mente portò a galla un'altra immagine: sua nonna trovata lì...ai piedi dell'albero con un sorriso rigido dipinto sul volto...
Un turbamento: -" Adesso amica... è giunto il tuo tempo..."-
Le si avvicinò per donarle una carezza lieve sul tronco che si sbriciolava.... che non reggeva più il peso di se stesso! Ad un tratto le dita affondarono... aguzzò la vista e vide un cuore inciso con dentro due lettere: M. T.
Una lacrima per un ricordo...
-"Mollica...monta su! Andiamo via!"
Il giorno dopo un camioncino si fermò accanto alla quercia.-
"E' la mia fine"- gemette la vetusta pianta. -"Il giorno è giunto del mio addio al mondo!"-
Vide l'uomo discendere dal mezzo con strani aggeggi. Si sentì bagnata da un liquido dall'odor pungente.... e comprese!
L'uomo stava spruzzando la base del suo tronco con degli antiparassitari... poi versò del liquido sul terreno attorno. Con una scala e raggiunse i rami alti, molti ne tagliò via... i più malati prima d'irrorar le fronde tutte... Ma il suo lavoro non ebbe termine, dal camioncino calò dei pali e li mise per puntello al tronco. Alla fine, rivolto all'albero:
- "Amica, ritornerò fra sette giorni..!"-
Molti ne passaron di settimane...
-" Ciao bella fanciulla!"- era l'uomo che salutava la pianta, ormai aveva imparato a parlarle -"Hai un aspetto spendido stamani"-
L'abbaiar di un cane. -" Hai ragione Mollica... deve la vita a due lettere incise e.... a tuo padre!"- Un sorriso gli illuminava il volto!
E la quercia...? Agitava gioiosa le chiome sue, a richiamar gli amici alati!


zikomo