Racconti Brevi

I RACCONTI DELLA QUERCIA


A volte la quercia si lascia affascinare da storie fantasiose che volano nel vento. Le cattura e gelosamente le custodisce..... Le raccontò il vento di una coppia...


LA COPPIA


Avanzavano con incedere elegante, ogni passo rivelava una maestosità inusuale. Eppure erano vestiti modestamente. Lei indossava un completo di color verde pallido, tempestato da radi fiorellini gialli e bianchi sul corpetto. I capelli biondi e lunghi portati sciolti sulle spalle, uniti sul capo da un nastro dello stesso colore. Ai piedi, le scarpine di tela grezza, senza tacchi, non ne diminuivano il portamento slanciato, anzi, lo esaltavano. Fisico esile, la ragazza, ad ogni passo, emetteva dei mugolii di piacere e di sorpresa. La sua mano, affusolata, di tanto in tanto si poggiava sulle spalle robuste del giovane. Il suo incarnato straordinariamente bianco, presentava delle lievissime sfumature rosee sulle guance, gli occhi erano profondi e di un colore indefinito, cangiante...
Lui, con un abito dalla foggia strana aderente, che ne metteva in risalto la muscolatura poderosa, sembrava un menestrello, un cantore di eroiche gesta. I colori che lo ricoprivano andavano dal verde bosco della giubba, al marrone scuro dei pantaloni e del berretto... Sulle spalle, a tracolla portava un liuto. Stivali sino al ginocchio, fiero, camminava con passo lento ma deciso. I capelli neri e corti facevano da cornice al viso dal mento volitivo e dal sorriso smagliante.
Ebbene, la coppia procedeva lentamente nel fitto bosco, fermandosi presso un fiore, una pianta, per accarezzare piccole vite che non dimostravano timore.... Al loro passaggio i colori scuri del sottobosco diventavano più luminosi, mentre, una musica dolce, sottolineava i loro baci, arricchita da luccichii di un bianco brillante, simile a stelline che a poco a poco, vivide, svanivano in un sussulto tremulo.
Era giunta la notte, ma il loro cammino viveva un soffuso chiarore. Si fermarono. La ragazza, con un movimento elegante del braccio verso terra, disegnò nell’aria un cerchio: nell’area indicata apparvero numerosissimi piccoli fiori gialli e rosa tanto fitti da formare un giaciglio morbido e profumato sul quale i due giovani si distesero. Intorno a loro erano accorsi gli animaletti del bosco, silenziosi, a guardia di due dolcissime anime abbracciate nell'eterno gioco dell’amore..... Il sonno li accolse, felici.
L'alba. In tutta la valle il sole trionfava con i suoi caldi raggi, ma nel bosco, le fitte trame di rami e foglie difendevano ancora soffuse tenebre. Gli uccelli intonarono la canzone del risveglio ed anche quel mondo sommerso nell’oscurità prese vita. Dappertutto si notava un brulichio frenetico di piccoli esseri.... Il primo a svegliarsi fu l’uomo, prese il suo liuto ed intonò una dolce melodia per la sua bella, che si svegliò con un sorriso e lo salutò con un bacio. Si guardarono intorno e si videro circondati da lepri, cerbiatti, tartarughe, marmotte, i rami degli alberi si piegavano sotto il peso di stormi di uccelli.
Fra gli animali si fece largo un cervo, spingendo con il muso un piccolo cerbiatto che zoppicava vistosamente: aveva la zampina spezzata e mugolava per il dolore.
La giovane donna lo scorse. Dai suoi occhi sgorgarono delle lacrime... le raccolse con la destra e poi massaggiò lievemente, con la mano umida, la zampetta del cerbiatto. Con voce suadente bisbigliò qualcosa nelle piccole orecchie a punta. Il cerbiatto si sollevò ritto sulle quattro zampe, e , guarito completamente, saltellò verso la madre. Mamma cerva, la ringraziò strofinandole il muso sulle vesti.
All’improvviso un forte boato squassò l’aria. Gli animali corsero tutti via spaventati. La coppia si diresse di corsa verso il rumore, ed uscita dal bosco, vide un villaggio in fiamme. Grida disperate di donne e bambini, comandi di uomini che organizzavano catene di secchi... L'angoscia in quelle urla! Le fiamme erano già alte: il villaggio sarebbe stato distrutto, le fiamme avrebbero mietuto molte vittime.
I due giovani si guardarono intensamente negli occhi, e si abbracciarono con vigore. Cominciarono a roteare prima lentamente, poi sempre più veloci sino a diventare un ammasso confuso di colore azzurro intenso. Questo vortice si sollevò alto nel cielo e si diresse verso il villaggio, dove si divise in due aggirandolo e sorvolandolo più volte. Si riversarono sulle fiamme cascate di pioggia ed in breve tempo ebbero la meglio. Due masse informi saettarono nel cielo dirigendosi verso il bosco. I due giovani, dopo aver controllato per l’ultima volta il paese, si adagiarono stanchi sul terreno soffice di muschio e si addormentarono.
Mamma cerva, un leprotto e numerosi altri piccoli esseri, si addossarono alla coppia inerte... per riscaldarla e proteggerla con i loro corpicini.

...Ecco cosa raccontava le sere d'estate la quercia ai suoi piccoli ospiti.....


zikomo