I Miei Romanzi



LA GROTTA DEL GRANDE SOLE
(20 capitoli)

CAPITOLO PRIMO


Nel fondo della valle un serpente strisciava sul terreno rovente. Una rosa del deserto si lasciava trasportare dal vento infuocato. Lassù in cima ad un dirupo un coyote cantava il suo inno alla vita. Lontano si vedevano segnali di fumo inerpicarsi lentamente verso il sole. Un condor volteggiava maestoso disegnando nell'immenso azzurro cerchi sempre più stretti. All'improvviso un rumore sordo invase la valle: una mandria di cavalli bradi galoppava in cerca di acqua. ACQUA.....ACQUAAAA ! Fu quasi come un urlo esploso nella testa: ACQUA, tutto per un sorso d'acqua! Avrei dato tutto: la casa, la moglie, i figli... che non vedevo da diversi mesi... Avrei dato anche la borsa piena di pepite che mi pesava sulla spalla da quando il cavallo era stramazzato al suolo. Per sopravvivere, ne avevo bevuto il sangue! Un animale, con quel caldo soffocante bisognava, SI DOVEVA agire come una bestia per sopravvivere! Una fregatura! L' ennesima della mia vita. Ero destinato a morire proprio ora che avevo coronato il mio sogno. Non osavo nemmeno pensarlo per paura che qualcuno potesse leggere il suo segreto: AVEVO TROVATO UNA MINIERA D'ORO !!! Quelle pepite che pesavano tanto avrebbero cambiato la mia vita. Ah ..se solo fossi sopravvissuto a quell'inferno. Un evento imprevisto, solo quello poteva ormai salvarmi...i cavalli, la mandria forse sarebbe stata la mia salvezza, ma come ? Mi nascosi dietro un enorme masso, arrampicandomi su di esso: di lì, la mandria doveva passare di lì o almeno lo speravo. Controllai che la colt avesse i proiettili in canna, .....i cavalli si avvicinavano, arrivarono sin sotto di me.... uno sparo per disperderli, un salto per aggrapparmi ad uno di essi......e buio assoluto.....nero profondo... anonimo. Lentamente le tenebre cominciarono ad affievolirsi assunendo un color rosso sangue, accompagnate da un dolore lancinante. Sentii un vociare dapprima confuso..... poi sempre più distinto:-"Ha una pellaccia questo messicano, si sta svegliando. Neanche il diavolo lo ha voluto."-. .....e giù una risata sgangherata! Ero vivo, e c'erano altri uomini. Non avevo il coraggio di aprire gli occhi, prima volevo capire con chi ero capitato. Acc..! Un getto d'acqua mi prese in pieno viso. Mi alzai a sedere di scatto annaspando per mancanza d'aria. -" Ben tornato fra i vivi messicano ! "-. Questa volta era una voce di donna che mi esplodeva nel cranio -" Dove sono? Chi siete?"- Questo fu quanto riuscii a fatica a dire. Mi guardai lentamente intorno, non riuscivo a mettere a fuoco l'immagine, però vedevo delle brande allineate alla mia, poi al centro di quella che sembrava una enorme sala, un grande tavolo, ai suoi lati sedevano due figure maschili.. indistinte; mi voltai a destra e vidi un volto di giovane donna di colore china su di me che mi sorrideva: - " Quante cose vuoi sapere ! L'importante per ora è che sei vivo"-. Guardai meglio la ragazza, la vista andava migliorando, misi bene a fuoco il suo viso rotondo, i capelli neri e ricci, il grembiule bianco e liso che gli pendeva dal seno rigoglioso.... -"Eh..eh ! si è proprio svegliato ! "- Rise la donna intuendo l'oggetto del mio sguardo. -" Io sono Annie, la cameriera della signorina Silvia; sei nel ranch di suo padre, il Sig. Carpenter, e questi sono i locali destinati ai rancheros. Io sono qui per rifarti le medicazioni e per darti qualcosa da mangiare sempre se ce la fai !"-. -"Certo che dovevi essere proprio impazzito"- Questa volta era uno degli uomini seduti al tavolo a parlare -" per lanciarti così nel mezzo di una mandria di cavalli .. e sparando come un forsennato poi. E' stato un miracolo che non sia stato triturato dai loro zoccoli ! "- -"Come ti chiami? Sembri un messicano anche se dall' altezza non si direbbe"- Era il secondo uomo a parlare - " Io sono Vincent, il capo rancheros e lui è Jos il mio vice "-. -"Roger"- Risposi a fatica ricadendo disteso sul letto. Poi ricordai tutto e istintivamente allungai le mani intorno a me alla ricerca della borsa con le pepite. -" Se cerchi la tua bisaccia, è nella cassaforte del Sig. Carpenter: sai, devi ringraziare lei se non ti abbiamo lasciato lì nel deserto: sembravi proprio morto! Ma quel luccichio giallo ci ha fatto fermare per controllare meglio. Cristo ! Deve essere una fortuna, non ne avevo mai viste tante tutte insieme"-. Feci finta di addormentarmi, avevo notato nella voce di Jos della bramosia e non sapevo cosa fare, e poi dovevo riprendere le forze per fronteggiare la nuova situazione, chiusi gli occhi fingendo di dormire, ma le tenebre mi attorniarono dopo pochi istanti. *** * *** -" Allora, giovanotto, si svegli che non ha niente, deve mangiare qualcosa !"- Una voce baritonale mi assalì nel dormiveglia -" non faccia la femminuccia, altrimenti Annie si arrabbia ! "-. Finalmente aprii lentamente gli occhi, di fronte a me c'era un omaccione corpulento con un paio d'occhialini sulla punta del naso. -"Alla buon'ora, era tempo che la smettesse di fare finta di dormire, sono un dottore io, sa ? E ai dottori non la si fa!"- Poi rivolto ad Annie -" Preparagli un paio di bistecche alte due miglia, un paio di uova, una caraffa di sangue di Giuda e in un paio di giorni il signorino qui presente sarà più in gamba di prima. Dica pure al Sig. Carpenter che non ha più bisogno di me e che l' aspetto nel mio studio per parlargli della sua salute. E' proprio un gran testardo....!"- Dopo questa tiritera detta tutto d'un fiato e con voce roboante, si alzò dallo scranno cui sedeva e, con una andatura trotterellante infilò la porta e uscì dallo stanzone. Dopo pochi istanti udii uno schioccare di frusta e il rumore di un calesse che si allontanava. Avevo contato dieci giorni, durante i quali, fra dormiveglia finti e dormite vere, trangugiando di tanto in tanto il brodo caldo portatami dalla cameriera, avevo studiato la situazione, cercando di ponderare tutti gli eventi a me favorevoli e quelli che, ahimè tanti, mi erano contro. Avevo ideato anche un piano di fuga da quel posto perché non credevo che mi avrebbero lasciato andar via, sapendomi in possesso di un tesoro. Inoltre sapevano che avevo trovato una miniera. Se non il proprietario del ranch, sicuramente qualcuno dei suoi cow-boys avrebbe cercato di estorcermi il segreto. Era una brutta faccenda, mi avevano salvato la vita, ma erano pronti a togliermela per l'oro. O forse ero io che ero troppo pessimista, comunque, come diceva mio padre: la prudenza non è mai troppa. -" Su alzati e vatti a lavare che poi il Sig. Carpenter ti vuol parlare ! "- La voce di Annie mi colse di sorpresa, la guardai, mi fece l'occhietto con un sorriso malizioso e aggiunse -" posso aiutarti se non sei ancora in forze ! "-. Se avessi accondisceso, certamente dopo mi sarei sentito ancora più debole, però devo ammettere che la tentazione fu forte.- " No, no, faccio da solo, dimmi solo dove"-. Una risata argentina e un'uscita di scena sculettante fu la risposta esplicita della donna.