I racconti dell'eros






Gina - la caccia
di zikka


"L'incontro" con Franco aveva prodotto dei cambiamenti in Gina. Dopo la perdita della verginità non provava piu' piacere nei palpeggiamenti, o meglio, era sempre attirata dai "pacchi" degli uomini e ne aveva sempre voglia, ma non le bastavano piu'. Aveva assaggiato il "dolce" e quei giochetti adesso erano diventati dei semplici stuzzichini, solo antipasti prima del piatto forte!
Cosi' decise di far conoscere la sua cameretta a chi l'avesse "interessata" più di tutti.
C'era pero' un problema. Se avesse scelto fra gli avventori del bar in cui lavorava, in breve tempo si sarebbe sparsa la voce e "gli avventori" si sarebbero comportati in modo diverso con lei, in modo volgare o peggio piu' esplicito. Ricordava il monito della padrona:"niente sesso", pena il licenziamento ed allora addio lavoro e addio mance! Dove lo trovava un altro lavoro, simile e più remunerativo? Solo se si fosse messa a fare la prostituta avrebbe guadagnato di piu', ma non avrebbe potuto scegliere con chi fare sesso.
Questi erano i pensieri e i dubbi di Gina tutte le mattine, prima di andare al lavoro, dopo mezzogiorno. Altra comodità. Dove avrebbe trovato un posto un cui aveva sempre libera l'intera mattina?
Era agitata, nervosa... e aveva voglia di maschio! Sentiva ancora sulle cosce le carezze dei clienti, i palpeggiamenti sul culo e le mani che le toccavano il seno con la scusa della mancia. Aveva trascorso una notte agitata, sonni pieni di maschi e di insoddisfazione sessuale. Questa volta non volle masturbarsi , come faceva sempre in certi casi. Voleva un maschio! Voleva un membro duro fra le cosce, la sua vagina urlava il desiderio. Come sempre non stette a pensarci su e decise di cercarselo subito.
Si vesti' il meno possibile, lasciando nel cassetto il reggiseno. Una camicetta, una gonna corta ma non troppo, con un piccolo spacco, aderente che le mostrasse la forma del sedere e la rotondita' delle cosce. Cerco' di non strafare, non voleva sembrare una prostituta, ma una ragazza procace e soprattutto disinibita ed aggiunse al tutto una giacca tipo impiegata o segretaria.
Cosi' "armata" usci' di casa. Visito' i posti più affollati della citta', dove ci si poteva "sfiorare", possibilmente i piu' frequentati da giovani maschi. Escluse i supermercati, le universita' e le strade dello shopping...(troppe donne in entrambi i casi) . La metropolitana! Perche' non ci aveva pensato prima!?. Guardo' l'ora...la massa degli operai ormai era gia' al lavoro. Ora era il turno degli impiegati, i colletti bianchi. Detto fatto. Per fortuna era vicino ad una sua fermata. Vi entro'. Cerco' un vagone che le sembrava piu' pieno degli altri, vi sali' e incomincio' la caccia.
Scorse un uomo giovane, ben vestito, con una 24ore. Pian piano fece in modo di avvicinarvisici
Aggrappata ad un appoggio gli si piazzo' davanti. Ad ogni scossone del vagone, il suo posteriore sbatteva piu' o meno in modo deciso sul bassoventre dell'uomo. Al secondo scossone senti' che l'uomo si era eccitato ed allora lascio' che il suo di dietro rimanesse incollato ai suoi pantaloni.
Dopo un po' si giro' e, appoggiandogli le tette addosso, sussurro':-"Ma che fa? Mi sta eccitando cosi'ì!"- Intanto una coscia sfregava la patta dell'uomo -" Mi ha fatto venire voglia ..sa? .. Ho un paio di ore libere... lei no?"-
L'uomo con gli occhi fissi su un paio di tette che la camicetta sbottonata scopriva abbondantemente e che gli si strofinavano sulla giacca, con il sesso massaggiato dalla coscia... decise che un paio di ore libere le aveva anche lui.
Presero una stanza in un alberghetto, sotto lo sguardo ammiccante del portiere.
Finalmente soli in camera...-"Scusa... non so come comportarmi... non si offenda, non sembra una... ma nel caso.. quanto...?"-
Gina in modo spiccio: -" Non mi offendo, non sono una prostituta, e' che quando t'ho visto , mi sono eccitata... al bando le formalita', spogliati come lo sto facendo io.... anzi no, ti spoglio io... io ho sono gia' nuda...!... Guardami bene , guardami tutta... e stai fermo!"- Gina gli si avvicino' sinuosa... Gli tolse la cravatta, la camicia ( "non aveva la canottiera , bene!") poi fu la volta della cinghia dei pantaloni e non pote' far a meno di notare un gonfiore rivelatore. Gli poso' la mano sopra e strinse. Duro! Giu' la zip con massaggio e i pantaloni caddero a terra. L'uomo rimase solo con le mutande, fermo , in piedi. Le mani di Gina si infilarono sotto la stoffa, di dietro, strinse due natiche muscolose, poi sempre con lo slip su, lentamente si portarono sul davanti. Una sulle palle e l'altra prese possesso del membro duro all'inverosimile. Si inginocchio' e con i denti afferrò il bordo dello slip e lentamente lo tirò giù. -"Stai fermo, faccio io!"- L'uccello, libero dalla barriera, sbatte', a molla, sul suo viso. Lo accolse in bocca. La lingua si accani' sulla cappella. e le labbra cominciarono a massaggiarlo....
-" Vieni... il letto sembra comodo.. staremo meglio... ti faro' godere come non mai... ma ora fammi vedere cosa sai fare... ho una voglia pazza...fai godere anche me!"-
L'uomo seppe cosa e come fare. La soddisfece un paio di volte. Gina era instancabile, insaziabile. Si accani' sull'attrezzo ormai molle e sconfitto dell'uomo.
-"E' tardi, e' quasi mezzogiorno, in ufficio avranno telefonato a casa a mia moglie. Si staranno preoccupando..."-
-"Mezzogiorno???? "- Lo interruppe Gina "-"E' tardissimoooo, devo andare ...!"-
-" Mi chiamo... "-..... -" Zitto, non dire niente, e' stato un incontro piacevolissimo e avvolto dal mistero.. lasciamolo cosi'... il ricordo sara' piu' eccitante"-
Si rivestirono in fretta. Dopo una pulizia sommaria abbandonarono l'alberghetto. Gina sentiva gli occhi degli addetti sulle sue tette e sul culo.. ed anche i sogghigni... e senti' qualche parola di commento -"una scopata lunga"..." beato lui".. "sara' la sua amante".. "una del suo ufficio."-


FINE