I racconti dell'eros






Gina - la verginta' (1a parte)
di zikka


Terminata la scuola dell'obbligo , su consiglio dei professori, Gina fu iscritta al ginnasio. La madre voleva che frequentasse la scuola per parrucchiera, ma lei si impunto': -" lo posso fare anche dopo, di andare dai parrucchieri!... Fammi provare ...!"-
-" E va bene, pero' trovati un lavoretto, che quella scuola costa...!"- acida la madre!
E fu cosi' che Gina conobbe la fatica dello studente lavoratore. Dopo alcuni mesi di lavoro, ando' a vivere per conto suo. Affitto' una stanzetta "con uso di cucina" e servizi. Con i soldi dei lavori e soprattutto le mance, ci stava dentro alla grande. La madre fu ben felice di avere tra i piedi un "fastidio" in meno.
Ovviamente, l'unico lavoro cui poteva aspirare e trovare era quello di commessa. Cosi' fece la barista, la cameriera e la commessa con alterna fortuna. Le prime volte fu costretta a licenziarsi o per gelosia della moglie del padrone o per evitare le "avances" troppo spinte degli stessi. In quel periodo approfondi', a volte con suo piacere e altre volte no, la conoscenza delle intimità degli uomini. Sembrava che tutti volessero arrivare alla sua fica, volessero toccare le sue tette, palpare e pizzicare il suo sedere. Per non dire delle proposte di incontri sessuali. Il suo corpo attirava gli sguardi e i desideri dei maschi. Non che a lei dispiacesse, anzi, le piaceva essere al centro di tante "attenzioni"... A 16 anni,(ma ne dimostrava 21) comprese definitivamente che i maschi le piacevano ed in particolare era attirata morbosamente dai loro sessi... le piaceva vederli ingrossare, grazie a lei, alla sua presenza, alla sua bellezza.. Però quando erano troppi erano troppi. Inoltre c'era anche la scuola.. Non erano più bimbe mocciose le sue compagne, ma giovani ragazze con una grande curiosità per il sesso. I loro sospiri erano legati al fondo schiena di un professore, al pensiero ricorrente "chissa' come bacia" e le più audaci "chissa' come sara' contenta la moglie.. a letto". Parlavano, le più "spigliate", di verginita'... Perderla per alcune era una cosa meravigliosa, la deflorazione arrecava un grande piacere, da sconvolgere i sensi. Altre invece dicevano, "No, quando la perdi, fa male e ti esce molto sangue..." E fantasticavano sia sulla prima che sulla seconda ipotesi. Quando poi le sue compagne scoprirono che lei, a parte quello, era la più esperta di maschi... ma soprattutto di "uccelli", la elessero loro "capa" e consigliera.
E cosi', la mattina per le curiosita' delle compagne e il pomeriggio per l'esperienza sul campo", a Gina la sera, nel suo lettino, i pensieri sessuali galoppavano e con i pensieri, anche la voglia del maschio. Una notte si decise: "doveva perdere la verginita' ". Non certo con il "principe azzurro". Per la sua esperienza di uomini, il principe azzurro non esisteva. Anzi, non lo voleva, non voleva sposarsi, voleva tanti "cavalieri", ma nessun principe. Per gli uomini, l'aveva capito, l'amore esisteva solo sulla punta del loro membro. Questo pensava prima di addormentarsi e immancabilmente nei suoi sogni era circondata da uomini nudi, con sessi enormi che cercavano di ghermire lei, nuda, che la frugavano fra le cosce, che cercavano di deflorarla... ma sempre, in quel preciso momento, si svegliava di colpo ansante, sudata e... bagnata! Prima di riaddormentarsi, le sue mani la percorrevano, soffermandosi nelle zone più "calde" e mise in atto per la prima volta il famigerato "ditalino", di cui tanto parlavano ( e sparlavano) le sue compagne. Lei era più fortunata, il pomeriggio e la sera aveva più "merce" a disposizione che non cercava altro che infilarsi nelle sue mutande.... Doveva fare una cernita: doveva essere esperto, e quindi doveva essere sposato, doveva ispirargli fiducia; doveva essere una persona seria, magari anche con figli possibilmente femmineme poi naturalmente doveva essere ben dotato lì, fra le gambe.
Per questo ultimo requisito, non poteva affidarsi solo alle apparenze, ma doveva "toccare con mano".....
Incomincio' la sua ricerca. Individuati gli elementi che rispettavano le prime condizioni, incomincio' a testare anche l'ultima. Furono ben felici di visitare la sua stanzetta.
E qui cominciarono le difficoltà.. impensate
Quando appresero che era minorenne... alcuni si ritirarono e quei due che avevano superato questo tabu'.. si ritirarono quando disse loro che era vergine.
Peccato, avevano due belli uccelloni, li aveva soppesati, accarezzati e spompinati.. e tutto andava bene per loro, anzi, godevano da matti, ma quando confessava che voleva perdere la verginità ... i loro membri si ammosciavano... e scappavano....!!!
La sua conclusione amara:-"Gli uomini avevano paura della verginità delle ragazze... più che della loro minore eta' !.. Con le due cose messe insieme poi.... era la fuga!"-- La sua delusione fu grande.. disperò di dover abbandonare la ricerca, ma poi le balenò nella mente, un nome: Franco! Lui le aveva spiegato le prime cose del sesso... e lui doveva cogliere la sua verginita', di lui si fidava, era stato il suo primo maestro. Era perfetto..
-"Gia'.. ma dove sara' adesso? Che fine ha fatto?"- Erano moltissimi gli anni che non ne aveva più notizie. CONTINUA

FINE